da Giuseppe Scianò e Corrado Mirto,
rispettivamente, segretario politico e presidente
del Fronte nazionale siciliano
riceviamo e volentieri pubblichiamo
Nei tanti dibattiti in corso sullo stato di salute del Turismo in Sicilia, emergono, senza dubbio, numerose e qualificate analisi, tenendo conto delle quali le Istituzioni, gli operatori del settore ed i cittadini, ad ogni livello, potrebbero affrontare meglio la crisi in corso.
Sì, perché la CRISI esiste, è ampia e provocata da tante cause. E non si può certamente superare con la politica dei pannicelli caldi. O lavorando a casaccio, con superficialità, senza neppure tentare di LIBERARE i suddetti operatori, le Imprese del settore (ed anche i turisti ed i cittadini), dalleccessiva incidenza del fisco e della burocrazia.
Nonché dalla rassegnazione, dalla tolleranza e dalla lentezza con le quali, – in ambito regionale – si affronta la grande sfida dei disservizi e dello smaltimento dei rifiuti.
Senza uscire dai temi, dai confronti e dalle altre problematiche che oggi sono al centro dei vari dibattiti, gli Indipendentisti di lu Frunti Nazziunali Sicilianu ritengono, però, che sia doveroso riproporre la questione della riapertura del CASINO di TAORMINA e, più in generale, la questione, più ampia, della istituzione di Case da Gioco in Sicilia e nella Napolitania.
Mentre rimane indisturbata la scandalosa realtà, allinterno della quale gli unici CASINO funzionanti, nellambito del territorio della Repubblica Italiana, sono stati, sono e rimangono quelli di SANREMO, di SAINT VINCENT, di VENEZIA e di CAMPIONE DITALIA. In altre parole: soltanto i Casinò esistenti nel Nord Italia.
Vergognatevi, Politicanti Siciliani! Vergognatevi, Politicanti Meridionali!
Attenzione: cè di più!
LFNS Sicilia Indipendente ritiene, infatti, che il SILENZIO con il quale la classe politica, i Partiti e le Istituzioni – in Sicilia, – accettano, vivono e sopportano questa anomalia, anzi: questa DISCRIMINAZIONE, finisca con il LEGITTIMARLA, se non altro dal punto di vista POLITICO.
Il caso della mancata riapertura DEL CASINO DI TAORMINA (o, se vogliamo, lapertura di UN CASINO A TAORMINA che prenda il posto del precedente, come preferisce dire qualcuno) è emblematico e non abbisogna di ulteriori commenti. Ed è un fatto in piena contraddizione con il principio di PARITA DI TRATTAMENTO al quale, anche, si ispira la COSTITUZIONE ITALIANA.
Gli ANNUNCI, le proteste – puramente e volutamente formali – il gioco delle parti e via dicendo, ormai, non convincono più alcuno. Neppure gli ingenui o gli sprovveduti. Costituiscono, piuttosto, altrettante gravi offese allintelligenza ed alla dignità del Popolo Siciliano ed un enorme danno alle potenzialità turistiche della Sicilia. E non possono stravolgere lo spirito della Costituzione, al quale abbiamo fatto cenno. E sul quale insistiamo.
Sarebbe necessario a questo punto, – che lAssemblea ed il Governo della Regione Siciliana – uscendo dalle AMBIGUITA – presentassero ed approvassero un apposito, semplicissimo disegno di legge-voto, da sottoporre allesame del Parlamento centrale, ai sensi dellArt. 18 dello Statuto Siciliano. Il Parlamento italiano dovrà, poi, pronunciarsi nel merito, approvando e rendendo operativo, con apposita legge, il contenuto del disegno di legge-voto.
Intendiamoci: il Parlamento centrale potrà anche BOCCIARE il disegno di legge-voto regionale. Ma, APERTIS VERBIS, senza giocarci sopra. Senza recite a soggetto. Ed assumendosi ogni responsabilità.
Insomma, Signori della Politica Politicata, è giunto il momento (e non solo per restare in tema) di giocare a carte scoperte!
Il Popolo Siciliano è stanco di voi e delle varie TROVATE del vecchio e del moderno ASCARISMO politico-culturale, che continua a caratterizzare le attività, i tempi ed il ruolo dellAutonomia Siciliana.
Anche a prescindere dalla mancata, integrale applicazione dello STATUTO, che rimane un FATTO di gravità eccezionale.
Il Parlamento Siciliano, infatti, per ciò che è e per ciò che rappresenta comunque, non può e non deve essere in alcun modo la sponda dellANTISICILIA! Non aggiungiamo altro.
A N T U D U !
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