Trasferimento fraudolento di beni e turbata libertà dell’industria e del commercio. Sono questi i reati contestati al Giuseppe Sberna (classe 1961), Vincenzo Allegra (classe 1974) e Giovanni De Feo (classe 1966) e per cui sono state sequestrate tutte le quote e l’intero compendio aziendale della C.S. Police Srl.
Stando a quanto emerso finora dalle indagini, nella qualità di dominus e amministratore di fatto della
società Istituto di vigilanza la Sicurezza Italia Srl, Sberna dopo avere subito la revoca della licenza all’esercizio dell’attività di sicurezza privata, con decreto del prefetto di
Catania nel febbraio del 2018 e la dichiarazione di fallimento disposta con sentenza dal tribunale di
Caltagirone nel marzo dell’anno successivo, e a seguito dell’accertamento di reati in materia fiscale – per proseguire illegalmente l’esercizio dell’attività e per sottrarre l’impresa a possibili
provvedimenti ablativi, avrebbe posto in essere un complesso meccanismo di interposizione fittizia.
In pratica, Sberna avrebbe concesso in affitto un ramo d’azienda della Istituto di vigilanza la Sicurezza Italia
Srl, prima dell’intervento della dichiarazione di fallimento, ad altra società concorrente,
obbligandosi a trasferirle beni, contratti di lavoro con il personale e contratti di
appalto con i committenti, con conseguente acquisizione di risorse dalla cessionaria. Poi avrebbe dato parziale esecuzione al contratto di affitto di azienda, sottraendo alla
società concessionaria i beni per l’esercizio dell’azienda con relativo danno
economico per la stessa. Dopo di che avrebbe acquisito la titolarità della società C.S. Police Srl, intestando le quote agli
altri indagati (prima ad Allegra e poi al De Feo), terzi compiacenti, facendo sì che la
società neocostituita continuasse a operare nel settore della vigilanza privata.
Fatto questo, Sberna avrebbe creato una società satellite – la Futura Srl – facendola intestare a un altro titolare di
comodo, con lo scopo di fornire servizi in via esclusiva a società a lui stesso
riconducibili.
Nel corso delle indagini, sono stati acquisiti elementi di riscontro con perquisizioni che hanno consentito di ritrovare e sequestrare, nella sede della società C.S. Police Srl, denaro contante pari a 250.900 euro e assegni del valore complessivo di 139.200 euro che
rientrerebbero in una più vasta operazione economica finalizzata alla spoliazione della società.
Il giudice per le indagini preliminari ha disposto l’applicazione della misura cautelare degli
arresti domiciliari nei confronti di Giuseppe Sberna e la misura cautelare interdittiva della
sospensione dell’esercizio dell’impresa in qualunque veste e ruolo per la durata di un anno nei
confronti degli altri indagati.
La totalità delle quote e l’intero compendio aziendale, il cui valore commerciale può stimarsi
prossimo ai due milioni di euro, sono stati affidati alla custodia di un amministratore giudiziario,
nominato dal gip del tribunale, che ne ha già preso possesso.
Due padiglioni e un'area esterna, per un totale di circa 20mila metri quadrati, e 105…
È la capitale più piovosa d'Europa, una città moderna con un cuore medievale, oltre 2,7milioni…
La procura ha chiesto al gup di Palermo Lorenzo Chiaramonte il rinvio a giudizio dei presunti mandanti…
Una neonata è morta ieri subito dopo il parto nell'ospedale Garibadi-Nesima di Catania. A dare la…
Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti rende noto che oggi, alla presenza del ministro…
Una dimostrazione davanti a bambini e bambine dell'asilo e della scuola primaria, con colpi di…