Avrebbero preso di mira donne a Ragusa e a Santa Croce Camerina. Il modus operandi sarebbe stato sempre lo stesso: colpire con una pietra o un bastone lo specchietto di un’auto in movimento, fingere il danneggiamento della propria vettura, inseguire le vittime e cercare di ottenere un risarcimento per ciò che in realtà era soltanto una finzione. Accusate di avere messo in atto la truffa dello specchietto nel Ragusano sono due donne – madre e figlia – di 46 e 26 anni, residenti a Noto.
A fermarle sono stati i carabinieri della Compagnia di Ragusa. Le due si trovavano in via Mariannina Schininà. Sottoposta l’auto a perquisizione, i militari hanno trovato un bastone di gomma e alcuni sassi che sarebbero stati usati contro le automobili delle vittime. La 46enne è stata arrestata e posta ai domiciliari, mentre la 26enne è stata denunciata.
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