Troina, obiettivo raggiunto: rossoblu in serie D «Siamo una famiglia, adesso il campionato»

Nell’entroterra ennese c’è un paese che sta festeggiando per i successi calcistici ottenuti dalla squadra. Si tratta di Troina, comune di circa diecimila anime, che mercoledì ha centrato l’approdo in serie D. Una promozione decisamente atipica, in quanto arrivata senza che la squadra scendesse in campo. Il club rossoblu è infatti finalista di Coppa Italia Dilettanti, competizione che si contenderà con gli umbri del Villabiagio. E proprio questi ultimi, ieri, sono scesi in campo contro il Gualdo e pareggiando hanno conquistato l’aritmetica promozione in serie D. Il che vuol dire che il Troina può già festeggiare la promozione in quanto altra finalista di Coppa. Un obiettivo preventivato e programmato già all’inizio della stagione, come affermato dal tecnico Giuseppe Pagana: «Da inizio anno abbiamo puntato su entrambe le competizioni – spiega a MeridioNews –, ovvero campionato e Coppa Italia, perché sapevamo che entrambe potevano portarci a quello che per noi era il più grande obiettivo, ovvero la promozione in D».

La finale adesso assume un’importanza relativa e si sarebbe dovuta disputare il prossimo 19 aprile, ma in base a una decisione della Lega Nazionale Dilettanti è stata spostata al 3 maggio: «Il cambio di data – continua Pagana – incide per quanto riguarda l’esito finale dei campionati perché si saprà anche come finirà nel nostro girone. Si conoscerà in tal senso anche la griglia dei playoff. I giochi dunque saranno definitivamente fatti. Si affronterà la partita con più serenità, ovviamente cambierà tutto perché sia noi sia il Villabiagio siamo già in serie D». Per arrivare in finale, gli ostacoli da superare sono stati diversi e in semifinale la squadra siciliana ha avuto la meglio sugli abruzzesi del Paterno: «Abbiamo sofferto soprattutto per quanto riguarda il risultato (0-1 in Abruzzo, 1-1 in Sicilia), ma guardando la doppia sfida penso che abbiamo meritato molto più di loro, perché all’andata abbiamo vinto e creato occasioni per raddoppiare. Al ritorno siamo stati sfortunati, loro hanno fatto gol su un episodio sfortunato per noi, però poi abbiamo creato cinque o sei palle gol, riuscendo a pareggiare alla fine».

Prima di affrontare il Paterno, ha destato scalpore quanto successo nella sfida di ritorno dei quarti di finale ad Altamura, dove il Troina è stato aggredito e alcuni tesserati sono finiti addirittura in ospedale: «Quando siamo arrivati lì, alcuni giocatori e gli steward, che avrebbero dovuto garantire la sicurezza, ci hanno aggrediti, pensando forse che ci avrebbero potuto intimorire. I ragazzi hanno avuto una reazione eccezionale e abbiamo vinto sul campo. Ormai però è acqua passata, la cosa più importante era passare il turno su un campo difficile e questo ci ha fatto rendere conto della nostra forza». Il tecnico, soprannominato Maradona dell’Etna per i suoi trascorsi da calciatore, è comunque convinto delle potenzialità della squadra che allena: «La vera forza di questo gruppo è essere diventati una famiglia, perché noi quotidianamente viviamo insieme, i ragazzi pranzano e cenano insieme e vivono nello stesso albergo, quindi sono stati bravi a formare questa famiglia. Inizialmente c’è stata qualche difficoltà di comunicazione perché ognuno di loro parla la propria lingua, però strada facendo è stato un problema che siamo riusciti a limitare e addirittura ad annullare. Adesso i ragazzi comunicano tranquillamente tra di loro e questo incrocio di culture secondo me li ha aiutati a crescere».

Nonostante la finale di Coppa Italia, mister Pagana non si accontenta e vuole vincere pure il campionato, nonostante il Troina sia secondo a tre punti dal Paceco capolista: «Per ora siamo secondi, ma da qui alla ripresa del campionato penso che ci sarà una sentenza della Corte Federale che potrebbe riscrivere la classifica, perché il Paceco per alcune partite ha fatto giocare un giocatore che non era tesserato e questo è stato accertato. La Procura si pronuncerà presto, resta da capire quanti saranno i punti di penalizzazione». In campionato la squadra non era partita benissimo, ma tirando le somme quando siamo quasi alla fine della stagione secondo il tecnico c’è da essere soddisfatti: «Il nostro cammino è stato dignitoso, dalla prima giornata siamo stati a rincorrere, poi abbiamo agganciato proprio il Paceco e adesso siamo soltanto a tre punti. In ogni caso ce la giocheremo fino alla fine. Essere nelle prime due posizioni in campionato e arrivare in finale di Coppa fa capire che è stata una grande stagione». 

Intanto, rivalità a parte, il Troina ha ricevuto gli auguri proprio del Paceco in vista della finale di Coppa Italia, bel gesto di fair play da parte della società trapanese: «Gli auguri fanno piacere perché come ho sempre detto in campo siamo rivali, ma non siamo assolutamente nemici. In Coppa Italia siamo l’unica squadra siciliana e potremmo portare questo trofeo nella nostra regione, dunque credo sia giusto che gli altri facciano il tifo per noi. Questo – conclude Pagana – potrebbe coincidere con il salto di categoria sia per noi sia per un’altra squadra siciliana e tutto questo fa sì che le altre formazioni tifino per noi».

Luca Di Noto

Recent Posts

Mafia, la Cassazione annulla quattro condanne per presunti fiancheggiatori di Messina Denaro

Accogliendo le richieste della difesa, la seconda sezione della Cassazione ha annullato quattro delle sei…

4 ore ago

Incidente sul lavoro a Salemi: operaio cade da una pala eolica e muore

Nel giorno dei funerali delle vittime della tragedia del lavoro di Casteldaccia la Sicilia registra…

5 ore ago

Palermo, cavallo imbizzarrito tra i turisti. L’assessore: «Tolleranza zero sugli abusivi»

«Poteva succedere di peggio. Per fortuna non è accaduto. Un cavallo stamani è finito fuori…

7 ore ago

Camporotondo, raid in un bar: arrestato 22enne che si era chiuso in un ripostiglio

Un raid in un bar-ristorante sulla via Nazionale, nella frazione Piano Tavola di Camporotondo Etneo,…

10 ore ago

Catania, l’hashish incartata come barrette di cioccolato: arrestato un 20enne

Due incarti di barrette di cioccolato di una nota marca che contenevano, però, due pezzi…

10 ore ago

Strage Casteldaccia, iniziano i funerali degli operai: «Morire sul lavoro è segno di una società fragile»

«Morire sul lavoro è un segno preoccupante di una società fragile nella quale non c'è…

11 ore ago