Troika, Bce e Commissione europea: è iniziato il conto alla rovescia per appioppare nuove tasse agli italiani

SONO TUTTI ‘BRAVI’: LE AGENZIA DI RATING CI DECLASSANO, LA BANCA D’ITALIA DICE CHE IL NOSTRO DEBITO PUBBLICO E’ AUMENTATO. MORALE: PREPARIAMOCI A UNA NUOVA MANOVRA TRUFFALDINA PER ALLEGGERIRE ULTERIORMENTE LE NOSTRE TASCHE. CON LA ‘BENEDIZIONE’ DELL’EUROPA DELL’EURO

di Economicus

Ma chi è il capo del Governo del nostro Paese? Stando a quello che si legge su autorevoli giornali nazionali, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, avrebbe convocato il capo del Governo (o quasi…) del nostro Paese, Matteo Renzi. A Napolitano, a quanto si legge sui giornali, non sarebbero piaciute le parole di Renzi, che ha criticato Troika, Banca centrale europea (Bce) e Unione europea.

“Sull’Italia deciso io”, ha detto Renzi. Parole che andrebbero bene se il nostro Paese non avesse ceduto all’Unione europea – o presunta tale – la sovranità monetaria. E se il nostro Paese non avesse firmato una serie di trattati internazionali che limitano i poteri effettivi dell’Italia, dal Fiscal Compact al Two Pack.

Napolitano – così si sussurra – non sembra molto contento delle parole di Renzi. Soprattutto alla luce delle solite Agenzie di rating che, tanto per cambiare, hanno declassato ancora una volta l’Italia per preparare la solita ‘manovra correttiva’: ovvero una nuova mazzata per gli italiani che già inizia a prendere forma.

E’ in preparazione una nuova manovra per ‘alleggerire’ ulteriormente le tasche degli italiani. Anche perché, nonostante le tasse di tutti i tipi che gli ultimi tre Governi hanno appioppato agli italiani (il Governo Monti, il Governo Letta e adesso il Governo Renzi) i soldi non bastano mai. Chissà perché.

La Banca d’Italia – che ormai è un a Banca privata, ma che continua a comportarsi come se fosse un’autorità pubblica – ha fatto sapere che il debito pubblico del nostro Paese è aumentato a giugno di 2 miliardi di euro, raggiungendo un nuovo massimo storico a 2.168,4 miliardi.

Dove vadano a finire tutti questi soldi non si capisce. Si sa soltanto che nei primi sei mesi di quest’anno il debito pubblico è aumentato di 99,1 miliardi di euro. Di questi, 36,2 miliardi sarebbero stati ‘inghiottiti’ dalla Pubblica amministrazione (ma allora a cosa sono serviti tutti i tagli?), mentre il resto dei soldi – 67,6 miliardi di euro – vengono genericamente indicati come “aumento delle disponibilità liquide del Tesoro”.

Bankitalia sottolinea che l’emissione di titoli sopra la pari, l’apprezzamento dell’euro e la rivalutazione dei BTP hanno contenuto l’aumento del debito pubblico per 4,8 miliardi di euro.

Nonostante le tasse che stanno spremendo fino all’inverosimile famiglie e imprese italiane, le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state, a giugno, pari a 42,7 miliardi, con una riduzione del 7,7% (3,5 miliardi) rispetto allo stesso mese del 2013.

Nei primi sei mesi dell’anno le entrate sono diminuite dello 0,7% (1,3 miliardi) a 188,1 miliardi.

Questi dati meritano un approfondimento che gli ‘economisti’ della Banca d’Italia non danno. Intanto andrebbero verificati i 36,2 miliardi di euro di spesa in più nella Pubblica amministrazione. Con i tagli effettuati questo dato è inverosimile.

Andrebbe spiegato, poi, come mai le entrate si riducono se le tasse aumentano? Forse l’Europa ‘unita’ ha bloccato le nostre imprese che, non producendo più utili, hanno ridotto il getti fiscale? E se è così non si dovrebbero rilanciare le imprese per aumentare il gettito fiscale? Un’altra manovra non farebbe aumentare i problemi?

O forse quello che si vuole è distruggere il sistema delle imprese italiano? E’ per questo che Renzi ha mandato a quel Paese Troika, Bce e Unione europea?

Andrebbe spiegato, poi, che cosa s’intende con “aumento delle disponibilità liquide del Tesoro”.

La nostra sensazione è che, in questo momento, quasi tutti i sacrifici chiesti agli italiani vengano utilizzati in minima parte per i cittadini italiani (si pensi ai tagli pesantissimi a Regioni e Comuni) e, in massima parte, per pagare i costi di un’Unione europea sempre più esosa e costosa.

Abbiamo ridotto i costi di Camera dei deputati e di Senato della Repubblica (introducendo il tetto di 250 mila euro per i dipendenti delle due Camere). Ma nessun giornale ci dice se lo stesso tetto viene applicato ai dipendenti della Commissione europea e del Parlamento europeo. Come mai?

Sono state ridotte le indennità di deputati e senatori del nostro Paese: ma nessuno parla delle mega indennità dei parlamentari europei. Così come nessuno parla dei costi astronomici dell’Unione europea in tutte le sue articolazioni. Su questo c’è un silenzio stampa generale.

Questo giornale, nei mesi scorsi, ha pubblicato una lunga inchiesta a puntate che vi invitiamo a leggere. Erano i tempi del vecchio Parlamento europeo. Ora i costi del nuovo Parlamento, a quanto si racconta, sarebbero ulteriormente lievitati!

Ma il problema, lo ribadiamo, non è il solo Parlamento europeo, ma tutta l’Unione europea che, nel silenzio generale, drena un sacco di soldi per fornire in cambio una moneta – l’euro – che è un totale fallimento; una Banca centrale – la già citata Bce – che toglie soldi alle imprese per darli alle banche; e un Parlamento autoreferenziale e costoso che, fino ad oggi, si è limitato ad avallare scelte adottate da soggetti che nessuno ha mai eletto.

Ora un’Europa unita che fino ad oggi non ha creato benessere, ma solo enormi problemi cerca di colpevolizzare l’Italia dicendo che il nostro Paese “non ha una strategia”. Invece l’Unione europea che strategia avrebbe?

La gestione della moneta unica è fallimentare. La Banca centrale è un disastro. Le politiche favoriscono alcuni Paesi europei (Germania in testa) a danno di altri. E questi ci vengono a dire che “l’Italia non ha una strategia”, quando le nostre imprese non possono esportare perché l’euro ‘pesante’ non glielo consente?

La verità è che l’Eurozona ha messo in ginocchio le piccole e medie imprese italiane, che sono state sempre il nerbo della nostra economia. Si è salvata la Fiat – azienda che ha sempre drenato risorse al nostro Paese – perché le è stato consentito prima di ‘scappare’ negli Stati uniti e poi di portare la sede fuori dall’Italia.

Ora l’Unione europea che ha ridotto in quasi-schiavitù l’Italia con il raggiro del ‘combinato-disposto’ di debito pubblico, spread ed euro sopravvalutato si accinge a chiedere una nuova “manovra correttiva” al nostro Paese. Un’ennesima truffa alla quale – questo lo dobbiamo riconoscere – Renzi sta cercando di opporsi.

Domani vi racconteremo come Troika, Bce, Commissione e Parlamento europeo si accingono ad alleggerire le tasche degli italiani, quasi sicuramente il prossimo autunno, Renzi o non Renzi.

Redazione

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