Trivelle, Terna, rigassificatore e Muos: in Sicilia ‘finì a schifiu’

Mentre i leader politici si affannano e sudano per accapararsi una poltrona romana (con annesso super stipendio), la Sicilia sta morendo sotto i colpi dell’affarismo più bieco e aggressivo che si sia registrato negli ultimi 50 anni.

La regione è diventata il luogo dove ai potentati del Nord e a quelli stranieri è concesso tutto. I loro business e i loro interessi dettano legge. Alla faccia della salute dei siciliani, dell’ambiente, del  mare e pure dei  beni culturali.

L’Isola è sotto scacco. Indifesa se non svenduta e, cosa più grave, si fa di tutto per nascondere ai siciliani la realtà. Che è fatta di operazioni affaristiche losche che ricadranno sulle loro teste e su quelle dei loro figli.

I politici, complici e colpevoli, parlano di investimenti necessari per lo sviluppo della Sicilia. In verità, a svilupparsi saranno solo i loro portafogli.

Cominciamo dalla Valle del Mela. Dove un gruppo industriale, Terna, si rifiuta di cambiare il tracciato di  un potente eletrodotto che sta costruendo. Quello attuale passa sulle teste della gente e può provocare loro gravi danni alla salute. Ma Terna se ne frega. Spostare l’infrastruttura potrebbe avere dei costi e la legge del profitto prevale sui rischi per la salute dei messinesi. Che muoiano pure di leucemie. 

Da Messina ci spostiamo ad Agrigento. Dove l’Enel, con la complicità di governo nazionale e di quello regionale, un paio di anni fa, ha deciso di costruire un enorme rigassificatore (classificato dall’Ue nell’elenco degli impianti industriali ad alto rischio di incidente) alla spalle della Valle dei Templi. Una barbarie di tale portata non si è mai vista in nessuna parte del mondo. E pazienza se a rischio c’è una delle aree archeologiche più belle del mondo, dichiarata dall’Unesco patrimonio mondiale dell’Umanità. Gli utili dell’Enel sono più utili dei templi.

Da Agrigento, a Caltanissetta. O meglio a Niscemi, dove il duo LaRussa-Lombardo, ha autorizzato la costruzione di potenti parabole satellitari ad altissima frequenza (il Muos). Parabole che emetteranno onde elettromagnetiche che ‘cuoceranno a fuoco lento’ i cittadini di almeno tre province: Caltanissetta, Ragusa, Catania. Non mancano studi che provano che l’elettromagnetismo causa leucemie e tumori, ma non importa, l’impianto serve agli Usa. E non si può dispiacere una tale potenza solo per risparmiare qualche cancro ai siciliani.Per non parlare del fatto che, l’installazione militare americana, diventerà un obiettivo per i loro nemici. Ma tant’è.

Dall’entroterra alla costa. Un tuffo nel  mare blu. Dove le trivelle di compagnie petrolifere di tutto il mondo minacciano di devastare il  Mediterraneo. Anche in questo caso, cosa pensate sia meglio? Fare soldi o preservare  l’equilibrio del sistema marino siciliano? Ci sono trivelle pure al largo di Pantelleria. Una vera e propria attrazione turistica. In caso di incidente (ricordate il Golfo del Messico?) la Perla nera, come viene chiamata l’isola, sarà circondata da un mare altrettanto nero. Originale no? D’altronde, la corsa all’oro nero o al gas, non sta risparmiando neanche la Valle del Belice, zona altamente sismica. Più follia di così…

Il tutto, lo ripetiamo, mentre in televisione si parla di Sanremo e di notiziole che interessano solo le segreterie dei partiti e mentre, tranne pochissime eccezioni come il Movimento 5 Stelle (e, a quanto pare, anche se ancora in teoria,  anche il governo Crocetta)  i politici pensano alla loro campagna elettorale tenendosi lontani anni luce da argomenti come questi. Che poi sono quelli che interessano veramente la gente, sotto tutti i punti di vista.

In Sicilia ‘finì a schifiu’. Questa è la verità. Ma è bene che i siciliani lo sappiano.

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Redazione

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