Trivellazioni selvagge: la Camera dei deputati prova a mettere un freno

APPROVATE DUE RISOLUZIONI – UNA DEL MOVIMENTO 5 STELLE E L’ALTRA DEL GOVERNO – CHE PREVEDONO, TRA LE ALTRE COSE, UN AUMENTO DELLE ROYALTIES IN FAVORE DELLO STATO, SICUREZZA NEI TRASPORTI MARITTIMI, ANALISI EPIDEMIOLOGICHE PER TUTELARE LA SALUTE DEI CITTADINI. ORA DOVRANNO ESSERE TRASFORMATE IN LEGGI. LA SICILIA E IL SUO MARE SONO DIRETTAMENTE INTERESSATI. E L’ARS CHE FA?

Non è ancora una legge dello Stato, ma è sempre meglio di niente. La Camera dei deputati prova a mettere il freno al grande business delle trivellazioni. La storia è nota: per cercare petrolio e gas, le trivelle non danno tregua in terra e in mare. Soprattutto nel nostro Paese. Soprattutto in Sicilia. Soprattutto nel mare che circonda la nostra Isola.

Inutile pensare a un rigurgito di Autonomia da parte del Governo regionale. Dal quale non c’è da aspettarsi molto.

A Montecitorio, invece, ci sono i deputati del Movimento 5 Stelle che stanno provando a frenare la frenesia dei petrolieri. Ci riusciranno? Servono delle leggi. E Governi che li facciano rispettare.

In effetti, qualcosa alla Camera dei deputati si sta muovendo. E’ arrivato un “sì”, ad esempio, ad una risoluzione del Movimento 5 Stelle.

“Anzi due – si legge in un comunicato dei grillini – visto che l’ok è arrivato anche per un’altra risoluzione del Governo in cui sono confluiti parecchi temi proposti dal Movimento”.

“L’ok – dice Clauda Mannino, prima firmataria della risoluzione – è arrivato dopo un lungo lavoro di Commissione che doveva portare ad una risoluzione unica e che ha portato invece ad approvare ben due atti, con quella della maggioranza completamente riformulata, con molte parti delle risoluzione degli altri gruppi, ed una nostra poiché abbiamo ritenuto di non poter rinunciare ad alcuni punti che il PD ed il Governo non hanno voluto inserire. Tra questi l’estensione dei controlli alle fasi di manutenzione ordinaria e l’estensione del divieto di ricerca e coltivazione in aree marittime e costiere protette in fase di attuazione o costituzione e nelle aree dei bassifondi e dei banchi”.

Sono invece passati la sospensione delle trivellazioni nelle zone a rischio sismico, l’ aumento delle royalties da versare al ministero e della sicurezza dei trasporti marittimi, e le analisi epidemiologiche sulla salute dei cittadini.

Ovviamente – lo ribadiamo – si tratta di risoluzioni che debbono ancora essere trasformate in leggi. Ma è comunque un passo avanti rispetto, ad esempio, ad una Regione come la Sicilia dove il Governo regionale, nell’ultimo anno, si è completamente ‘sbracato’, concedendo ai petrolieri tutto quello che hanno chiesto.

“Finalmente – afferma la parlamentare nazionale siciliana del Movimento 5 Stelle, Claudia Mannino – un atto di civiltà in un settore che finora è stato una sorta di far-west e che ha visto il sistematico saccheggio dei nostri mari, soprattutto in Sicilia, con devastante impatto per l’ambiente. Ora dovremo vigilare affinché quanto approvato diventi norma”.

Tra i principali punti del testo proposto da Claudia Mannino e finiti nella risoluzione approvata figurano la previsione di analisi epidemiologiche a cura dell’Istituto superiore di sanità sui rischi per la salute in relazione all’attività di ricerca, l’esplorazione e coltivazione di idrocarburi e lo stop al rilascio di future autorizzazioni qualora siano comprovati i pericoli.

Ok anche all’impegno a normare il sistema di smaltimento previsto dalla normativa vigente per ‘fanghi e fluidi perforanti’ che si generano per raggiungere i giacimenti petroliferi anche per gli impianti offshore; accolte anche la proposte per la presentazione di un disegno di legge che riordini le procedure autorizzative e quella di valutare la produttività dei giacimenti in esercizio, vigilando sul fatto che le imprese responsabili mettano a disposizione risorse necessarie per finanziare il decommissioning delle piattaforme e per pagare le somme dovute a titolo di risarcimento dei danni ambientali provocati.

Di matrice grillina anche la prevenzione e minimizzazione degli impatti causati da sostanze pericolose e dal trasporto idrocarburi via mare, la promozione di una strategia/normativa comune tra tutti i Paesi che si affacciano nel Mediterraneo e la verifica dell’effettiva copertura economica dei titolari delle concessioni a copertura di eventuali incidenti.

Importanti, tra le proposte Movimento 5 Stelle finite nella risoluzione, pure la sospensione delle trivellazioni in zone a rischio sismico, vulcanico e architettonico e il blocco delle attività in corso nelle zone di ripopolamento ittico. Se diventerà legge, questo passaggio bloccherà molte delle concessioni siciliane.

Di ispirazione Cinquestelle anche l’analisi preventiva dei costi/benefici delle richieste di autorizzazione di nuove attività di prospezione che interessino zone di pregio economico/turistico.

Nota a margine

Le risoluzioni approvate dalla Camera dei deputati sono un segnale anche per spingere l’Assemblea regionale siciliana a legiferare in questo settore.

 

Redazione

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