Ciò che è stato fatto a fatica fuori dal campo è riuscito bene sul terreno di gioco. Se il Palermo lunedì è decollato in ritardo da Punta Raisi a causa delle cattive condizioni meteo (ed è la seconda volta di fila che la comitiva rosanero in occasione di una trasferta arriva a destinazione con qualche intoppo), a Carpi la manovra per il decollo verso il vertice della classifica è stata effettuata con puntualità ed efficacia. Il 3-0 con cui la compagine di Stellone ha battuto gli emiliani – secondo successo di fila fuori casa e terza affermazione nelle ultime quattro partite – consente alla squadra di proseguire il volo ad alta quota e raggiungere il secondo posto ad una sola lunghezza dalla capolista Pescara. Contro un avversario più riposato in virtù della propria pausa nella precedente giornata e affamato di punti per riemergere dai bassifondi della classifica non era una gara facile quella che proponeva il secondo turno infrasettimanale della stagione. Le formazioni guidate da Castori, peraltro, sanno mettere il bastone fra le ruote degli avversari puntando molto sulla compattezza e sull’aspetto agonistico e proprio per questo motivo non sono facilmente battibili.
Ecco perché, nonostante l’evidente gap tecnico, un successo al Cabassi non era affatto scontato. Contro un Carpi da non sottovalutare (pericoloso nel primo tempo con Arrighini e nella ripresa con un colpo di testa di poco a lato di Buongiorno), solo a determinate condizioni il Palermo avrebbe potuto conquistare l’intera posta in palio e i rosa hanno portato a termine la propria missione. Al netto di qualche piccola turbolenza da mettere comunque in preventivo e dettata in questo caso dalla buona reazione dei biancorossi, che dopo avere subìto il gol dello 0-1 nella parte centrale del primo tempo hanno alzato il baricentro complice un calo di concentrazione degli ospiti, il volo è stato piuttosto confortevole. Merito del pilota (Stellone, che ha riproposto il 3-4-1-2 visto a Lecce, ha deciso di insistere con diverse rotazioni e ha avuto ragione un’altra volta) e del funzionamento degli strumenti di bordo a sua disposizione. Il 3-0, che forse è troppo severo per gli emiliani, è l’effetto della maggiore qualità degli interpreti rosanero. Giocatori che il Carpi non ha e che, soprattutto in B, sanno spostare l’inerzia di una gara.
Manca Trajkovski per squalifica? C’è Falletti pronto a sostituirlo e a celebrare la sua prima marcatura con la maglia rosanero con un diagonale di destro dando al match un preciso indirizzo dopo sei minuti di gioco. Puscas (decisivo al Via del Mare il 21 ottobre e titolare venerdì con il Venezia) parte dalla panchina? Dal mazzo il tecnico può pescare tranquillamente la carta Moreo. Che, in virtù dell’assist confezionato al 74’ per il quinto gol in campionato di Nestorovski in occasione ieri del sigillo definitivo, ha suggellato un’ottima prova condita da diversi spunti interessanti (nella ripresa l’ex Venezia è andato vicino al gol in due circostanze) e tanta generosità messa al servizio dei compagni. E poi ci sono elementi che, pur non essendo coinvolti nelle logiche di un turnover a cui in casa rosanero si stanno adeguando anche i portieri (al Cabassi ha parato Pomini e Brignoli è andato in panchina), garantiscono ugualmente elevati standard di rendimento.
Il riferimento, nello specifico, è alla prestazione maiuscola fornita dallo stakanovista Jajalo in grado, a prescindere dal gol del momentaneo 2-0 siglato con opportunismo su una respinta dell’ex di turno Colombi sugli sviluppi di uno schema su punizione, di dominare la zona nevralgica del campo con un mix di qualità, esperienza, fisicità e acume tattico lasciando una traccia significativa sull’incontro. Che i rosa, in dieci dal 65’ per il cartellino rosso rimediato da Rispoli per un intervento su Di Noia e in parità numerica alla luce dell’espulsione di Pezzi poco prima dell’intervallo, hanno vinto in terra emiliana segnando tre gol come avvenuto nella scorsa stagione ma questa volta senza subirne. Dettaglio, quest’ultimo, a cui alla fine ha prestato particolare attenzione Stellone che con veemenza ha spinto i suoi a fare il possibile per chiudere con la porta inviolata un match ormai in cassaforte. Input importante da parte di un allenatore che, consapevole dell’importanza dei dettagli nell’economia di una stagione, vuole trasmettere al gruppo un certo tipo di mentalità.
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