LO AFFERMA L’EURODEPUTATO DEL PPE, SALVATORE IACOLINO. QUESTE RISORSE, PER CIO’ CHE RIGUARDA LA NOSTRA ISOLA, POTRANNO ESSERE UTILIZZATE CON UN GOVERNO REGIONALE CHE GOVERNI CON I FATI E NON CON LE CHIACCHIERE
La Sicilia, che con l’Italia fa parte del corridoio 3, detto scandinavo-mediterraneo perché da Helsinki arriva fino a Malta, deve sfruttare le possibilità offerte dai fondi europei per migliorare la mobilità interna e rafforzare il ruolo di snodo essenziale per gli scambi commerciali.
Lo afferma leuroparlamentare del Ppe, Salvatore Iacolino. Che aggiunge: E’ necessario che il Governo italiano, quello siciliano e sardo propongano in tempi brevi progetti coerenti con le misure previste dalla programmazione europea, puntando su investimenti di partenariato pubblico-privato.
Dei 15 miliardi di euro destinati a tutta lUe, non ancora stanziati, allItalia potrà essere assegnata una quota significativa di circa 2,5-3 miliardi di euro se avrà capacità rapida di risposta progettuale.
Ciò dimostra – sottolinea Iacolino – lattenzione dellUe verso il nostro Paese e, in particolare, nei confronti della Sicilia e della Sardegna, vere e proprie piattaforme strategiche dell’Ue nel Mediterraneo.
Il porto di Augusta, la ferrovia ad alta velocità Palermo-Catania, il porto e l’aeroporto di Cagliari potranno essere alcune delle grandi infrastrutture siciliane e sarde finanziabili attraverso le risorse comunitarie per lo sviluppo della rete transeuropea dei trasporti Ten-t.
La Sicilia e la Sardegna – conclude leuroparlamentare del Ppe – attraverso un sistema multimodale dei trasporti (porti, interporti, aeroporti, ferrovie e gommato) potranno rendere più attrattivo il proprio territorio.
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