Tre metri sopra Librino, il nuovo romanzo di Mineo «Parlare del quartiere al di là delle cose negative»

Una storia d’amore che nasce tra i palazzoni grigi di Librino, una riflessione di carattere sociale, psicologico, urbanistico con delle sfaccettature sulla nascita del quartiere e sul rapporto tra centro e periferia. Sono questi gli ingredienti principali di Tre metri sopra Librino, l’ultimo romanzo dell’autrice catanese Miette Mineo, che questo pomeriggio, alle 18, verrà presentato alla libreria Mondadori di piazza Roma, nel calendario degli eventi del Maggio dei libri.

«Negli ultimi anni si è concentrato su questo quartiere un interesse mediatico notevole – spiega la scrittrice a MeridioNews –. Spesso per questioni poco piacevoli legate alla malavita, ai disagi e alle varie notizie di cronaca nera che troviamo sui giornali». In mezzo a queste, però, si fanno strada iniziative positive di chi cerca di risollevare quello che sarebbe dovuto diventare uno spazio utile alla città e che invece è vittima di una continua involuzione. Tra le buone pratiche ci sono la Porta della bellezza di Antonio Presti più volte citata nel libro, gli interventi di street art per ridare colore al rione e l’impegno dei Briganti rugby di Librino e delle associazioni di volontariato.

«Mi sono incuriosita molto e mi stuzzicava l’idea di ambientare nel quartiere uno dei miei romanzi», racconta Mineo, autrice di Corti di carta, La bambola graffiata che affronta i diritti violati dei minori, Tattoo e Ultimi giorni di maggio, premiati nel 2009 e 2010 al concorso letterario Paternò Tedeschi, e del romanzo storico La lava e la polvere, sull’eruzione e il terremoto che hanno colpito Catania tra il 1669 e il 1693.

«Per me Librino era un mondo a parte, sconosciuto, una specie di ghetto dove non si va mai e le prime volte mi sono anche persa tra i vialoni enormi, le rotonde che improvvisamente cambiano nome e gli isolati che rendono difficile la comunicazione». Una diffidenza che col tempo si è sciolta, dando la possibilità all’autrice di scrivere un libro in cui si intrecciano tante storie. La protagonista è la 14enne Melina, che oltre a vivere i problemi tipici dell’adolescenza deve affrontare una situazione delicata nell’appartamento occupato abusivamente dove vive con il padre che ha perso il lavoro, il fratello che si fa suggestionare dal denaro facile e dalla delinquenza e la madre che cerca di sostenere la famiglia.

«Il testo offre diversi spunti di riflessione ed è stato adottato da alcune scuole – tra cui il Vaccarini e lo Spedalieri – come libro da lettura, anche se mi piacerebbe proporlo a qualche istituto di Librino, la sede più opportuna che lo ha visto nascere». Come insegnante in una scuola semiperiferica della città Mineo sa quanto sia importante avvicinare i ragazzi alla lettura, motivo per cui ha scelto un titolo accattivante che richiama il fortunato romanzo – poi diventato film – dello scrittore romano Federico Moccia. «Nel mio libro Tre metri sopra il cielo è il film preferito della protagonista, che da quando lo ha visto in oratorio proietta i suoi sogni in un mondo fatto di adolescenti che si muovono tra soldi, feste e moto».

Ma i lettori pensati dalla scrittrice non sono solo studenti e adolescenti, chiunque può trovare una sfaccettatura interessante. «I miei interessi sono vari e cerco di spaziare il più possibile tra diversi argomenti, sia storici che di attualità», chiarisce Miette, che sta già lavorando al prossimo libro sulla storia di monacazione forzata del ‘700 e che dà molto spazio alla sua città, dove vive e a cui è molto legata. «Amo Catania soprattutto dal punto di vista storico, ma anche perché non si finisce mai di scoprirla. Proprio come è stato nel caso di Librino – conclude – luogo dell’anima e posto problematico da cui ho cercato di tirare fuori gli aspetti positivi».