Tre librerie catanesi per l’Italian book challenge Cavallotto: «A Catania leggono di più i giovani»

«A Catania sono soprattutto i giovani a leggere». Ma il giro d’affari delle librerie catanesi è di molto inferiore a quello registrato al Nord Italia. «Manca l’unione tra i diversi punti vendita, che permetterebbe di proporre iniziative che attirino i lettori», spiega a MeridioNews la presidente dell’associazione Librai Catania Anna Cavallotto. In città sono due i negozi di libri che portano il suo cognome, e che insieme a un terzo parteciperanno all’Italian book challenge. Una sfida nazionale che coinvolgerà almeno altri 100 gestori, con l’obiettivo di premiare i lettori più appassionati ma anche di incentivare le vendite.

Un periodo di tempo limitato, con scadenza il 17 giugno, per leggere fino a 50 titoli appartenenti ad altrettante diverse categorie. È questo, a grandi linee, il regolamento del concorso ideato da una libreria di Lecco e al quale aderiscono anche tre rivendite catanesi: le due librerie Cavallotto e la libreria Vicolo Stretto. «È una bella iniziativa, alla quale abbiamo dato subito il nostro appoggio», dice Cavallotto. Il lettore che avrà acquistato più titoli, come certificato dal libraio di sua fiducia, verrà premiato con altri libri da leggere, stavolta gratis: «Un modo per spronare alla lettura e aiutare il settore, che ha attraversato un momento molto difficile».

L’Italian book challenge avrebbe dovuto prendere il via il 12 febbraio. Ma l’adesione, da parte dei negozianti di libri di tutta Italia, è stata tale da costringere gli organizzatori a spostare la data di inizio. «Non sappiamo ancora quanto partirà. Mancano gli ultimi dettagli tecnici, più che altro di natura fiscale», spiega la presidente. A Catania era stata organizzata una manifestazione simile, chiamata Caccia alla libreria: «Una caccia al tesoro, con indizi sparsi tra le librerie catanesi». Ma dopo tre edizioni non è stata più riproposta: «Sono venuti meno i fondi. Purtroppo la nostra categoria è divisa, e soffre molto per questo. Specie al confronto con le realtà del Nord Italia».

Sarebbe parte della spiegazione del perché le librerie del Nord guadagnano meglio: «Circa il 40 per cento in più», ammette la Cavallotto. Uno squilibrio che va letto insieme agli studi dell’Istat, secondo i quali in Sicilia, nel 2015, la media di lettori è stata inferiore a quella nazionale del 9 per cento. I frequentatori più assidui delle librerie catanesi sono i giovani: «Leggono molta narrativa, ma anche fantasy. I loro gusti sono influenzati dalla televisione e dai social network. Mentre al Nord il pubblico è più adulto». Cambiano anche le abitudini di acquisto: «A Catania è richiesta molta più assistenza alla vendita – spiega Cavallotto – Al Nord il cliente sceglie da solo».

Differenze che, secondo la presidente di Librai Catania, sono il frutto «di un problema di mentalità, di abitudine alla lettura che parte dalle scuole». l libro più comprato dai giovani catanesi, secondo i dati forniti a MeridioNews, è la saga After, la cui autrice è una 26enne statunitense. Mentre tra i titoli che vanno per la maggiore nelle preferenze del resto della clientela c’è Catania bene, del magistrato Sebastiano Ardita. «Le librerie sono dei presidi di cultura. Dei centri di incontro tra persone e di scambio di idee – conclude Cavallotto – La loro presenza ha un ruolo importante all’interno di un città. E iniziative come l’Italian book challenge possono aiutare».

Marco Di Mauro

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