A Palermo si ricomincia a parlare dei trasferimenti dal canile municipale a poche ore dalla fine delle amministrative. A riproporre l’argomento sotto forma di video-appello è stata la presentatrice televisiva Licia Colò che, sebbene con toni più pacati rispetto al messaggio che aveva lanciato a marzo, si dice preoccupata per la sorte degli animali che, secondo quanto le scrivono dal capoluogo regionale, continuano ad essere portati «non si sa dove». «Pensavamo di avere vinto – dice Colò – ma invece non è così. I trasferimenti da mesi sono ricominciati un po’ nel silenzio. Gli animalisti hanno continuato a protestare ma la cosa è servita a poco. Oggi molti cani sono di nuovo in viaggio e loro hanno continuato a scrivermi. Abbiamo chiesto al sindaco Leoluca Orlando semplicemente di conoscere qual è il futuro di questi cani». Poi elenca ciò che le viene riportato da chi la contatta: «Sono tanti i sospetti sollevati da diverse persone – aggiunge Colò – si è parlato di animali che spariscono all’estero o che vengono venduti per la sperimentazione da individui sui quali si conosce poco. Sicuramente sono solo sospetti, non ci sarà nulla di vero. Rispondeteci. Rassicurateci. Diteci che fine stanno facendo questi cani. Non chiediamo molto, è un diritto di tutti i cittadini saperlo».
Un appello raccolto a livello locale da Igor Gelarda del M5s, neoeletto consigliere comunale. «Continuano le deportazioni dai canili di Palermo – scrive sul suo profilo Facebook – La Regione ci risponde che i documenti sono a posto. Sono in contatto con lo staff di Paolo Bernini, del Movimento 5 Stelle, che era già intervenuto in merito. Stiamo cercando una strategia per fare rispettare i diritti di questi poveri animali. Sarebbe giusto che il Prefetto ricevesse gli animalisti e che si trovasse un accordo che soddisfi tutti». Nei giorni scorsi sui profili di alcuni animalisti è spuntato un post che proponeva un mail bombing sul tema trasferimenti. In particolare, il testo proposto da inserire nella mail da inviare per la richiesta di chiarimenti si riferiva «a otto cani portati presso una struttura di Petralia Soprana». Secondo gli animalisti il canile sarebbe in realtà soltanto un posto di alloggiamento temporaneo dei cani che poi verrebbero consegnati all’associazione Aivac di Chiara Notaristefano. Viene chiesto quindi di nuovo «il blocco dei trasferimenti». Inoltre tra i responsabili di questo presunto «sotterfugio» viene chiamato in causa anche il capo area del Comune Gabriele Marchese. «Non c’è nessun sotterfugio – replica Marchese – mi appoggio alla struttura per i cani che sono in consegna e che spettano di diritto anche all’Aivac. Le consegne erano state autonomamente sospese ma, rispetto agli accertamenti condotti, sono risultate legittime e dovute anche dal punto di vista giuridico». Poi Marchese aggiunge: «Fanno apparire vero ciò che è falso, anche attraverso il mail bombing. Non c’è niente da nascondere – aggiunge – chi vuole vedere i cani può andare a Ragusa, perché, contrariamente a quanto detto, dove si trovano è dichiarato ed è pubblico. Gli animali giocano tranquilli e felici dove hanno spazi quattro volte più grandi di quelli nei quali stavano prima».
Guarda il video di Chiara Notaristefano
E su Facebook ha replicato al video di Licia Colò anche l’altra persona tirata in ballo dagli animalisti, Chiara Notaristefano. In un lungo post invita la presentatrice a concederle «un minuto da dedicarmi» per una replica: «Ho sempre apprezzato le sue trasmissioni sugli animali – scrive – e sono certa che lei è mossa da reale preoccupazione. Ma per esaurire un desiderio di informazione ed in questo modo non preoccuparsi più della possibile mala sorte di questi cani, ai quali io tengo tanto quanto lei se non anche di più, visto che sto cercando di dare loro un’esistenza degna di essere chiamata vita, le chiedo di ricevermi presso uno studio televisivo o di farmi contattare da un giornalista o di chiamarmi e darmi la possibilità di spiegare».
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