«Senza sindaco, anche il consiglio comunale verrà commissariato, non c’è alcun dubbio». È decisa l’assessora regionale alle Autonomie locali, Luisa Lantieri, sul caso Trapani. La città domenica tornerà alle urne per il ballottaggio azzoppato, con due possibilità: votare il candidato del Pd Piero Savona – che per essere eletto ha però bisogno che l’affluenza superi il 50 per cento e che un avente diritto su quattro (cioè il 25 per cento) voti per lui – o lasciare che Trapani venga commissariata.
E il commissariamento, qualora non si avverassero le condizioni appena descritte, non riguarderebbe solo il sindaco e la giunta, ma anche il consiglio comunale. Su quest’ultimo punto negli ultimi giorni si sono accavallate numerose interpretazioni, anche a causa della legge regionale che in due punti sembrerebbe contraddirsi. Ma Lantieri è sicura: «La legge parla chiaro: se Savona non verrà eletto, non potrà esserci alcun consiglio comunale, anche questo verrebbe commissariato». In caso contrario, la coalizione che sostiene il candidato del Pd otterrebbe il premio di maggioranza, mentre l’opposizione si dividerebbe il restante 40 per cento dei seggi che spettano alla minoranza. A questa spartizione prenderebbero parte anche le liste che hanno sostenuto Fazio.
Intanto ieri sera cittadini, associazioni e sindacati sono scesi in piazza per dire no al commissariamento, hanno marciato assieme per chiedere ai trapanesi di andare a votare il prossimo 25 giugno, di non «consegnare la città nelle mani del commissario». In testa al corteo che da piazza Garibaldi si è snodato per le vie del centro storico, fino a raggiungere Palazzo D’Alì, sede del Comune, i sette sindaci del Pd della provincia, la senatrice Pamela Orrù, il deputato regionale Paolo Ruggirello e l’assessore alla salute Baldo Gucciardi.
Assenti i rappresentanti dei partiti avversari che hanno annunciato di non prendere parte al ballottaggio, negando il sostegno a Savona, unico candidato rimasto. Un’assenza che pesa e che potrebbe influire sul voto di domenica. Dal canto suo il dirigente dello Iacp si dice soddisfatto della riuscita dell’iniziativa. «La città – dice – ha bisogno di essere governata da un’amministrazione democraticamente eletta. Un commissariamento interromperebbe lo sviluppo economico della città».
Anche Beppe Grillo, dal suo blog, ha voluto dire la sua sul turno di ballottaggio a Trapani, invitando gli elettori a restare a casa. «Cittadini di Trapani, e Trapanesi del MoVimento (vi chiamano aghi della bilancia ma non ci credete) vi rivolgo un appello! No, non andate a votare! Queste non sono elezioni, non è votare questa roba qui. Avete già fatto troppo con il 59 per cento al primo turno, c’erano Fazio e Savona, il primo era in vantaggio ma si è ritirato (problemi con la giustizia che si era dimenticato?) e Savona, quello di centrosinistra con il simbolo del Pd affiancato da mulini a destra e sinistra. Con tutto il rispetto per i mulini delle saline – continua – proprio per quel rispetto per la vostra città, sì facciamolo per la città di Trapani, per quelle mura e quella storia secolare. Non andate a votare! Non potete andare dietro a questi giochetti».
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