Il Trapani contro lo Spezia ha fatto tre su tre. Sabato, infatti, è arrivata la terza vittoria stagionale: due durante la regular season e una nell’andata di questa semifinale playoff. Adesso, per completare l’impresa e passare a giocarsi il tutto per tutto nella finale per la serie A, basterebbe anche una sconfitta di misura. Sono queste le premesse con cui i granata si avvicinano alla gara di ritorno, con i siciliani che dopo aver espugnato il Picco hanno un ulteriore vantaggio. L’entusiasmo in città è palpabile, l’appuntamento è uno di quelli che può riscrivere la storia e, fra qualche generazione, essere narrato ai posteri.
I tifosi remano tutti verso la stessa direzione, il coronamento di un sogno che a inizio campionato nessuno avrebbe potuto immaginare e che a mano a mano è diventato sempre più tangibile. Stasera i siciliani si giocano l’accesso alla finale dove, presumibilmente, troveranno il Pescara. A quel punto ci saranno solo gli abruzzesi tra loro e la serie A.
Tornando alla sfida d’andata, secondo Giuseppe non ci sono dubbi: «A parte l’episodio del rigore, l’arbitro ha diretto bene». Francesco, invece, confessa di vivere un sogno: «Mi sento un bambino, sto vivendo uno stato di pseudo ansia perché vorrei che questo campionato non finisse mai. Adesso non molliamo sul più bello». Nel frattempo, però, c’è chi invita alla calma e a non fare voli pindarici: «Stiamo con i piedi per terra – precisa Federico – anche solo per un minuto. E se non ce la fate, state massimo a dieci centimetri da terra». Emanuel guarda a quello che è stato negli anni passati per esaltare ancora di più l’impresa granata: «Da quella sconfitta col Lanciano sono passati quattro anni e con la forza e la tenacia della gente di mare siamo arrivati prima in B e oggi a un passo da una finale per il sogno più grande: Trapani calcio esempio di vita».
Scettici e meno scettici volano ormai sulle stesse ali dell’entusiasmo, tant’è che qualcuno si fa prendere la mano dall’euforia: «Con un mister Cosmicamente Cosmico – scrive Sergio giocando con il cognome del tecnico – non ce n’è per nessuno». «Che belle sensazioni ed emozioni che stiamo vivendo – commenta Antonella –. Grande Trapani, continua a farci vivere questo sogno». Il tifo arriva anche da fuori, come nel caso di Giacomo: «Anche se siamo distanti e fuori da Trapani, il nostro cuore stasera sarà lì a sostenere i ragazzi». Francesco esalta ancora di più i risultati ottenuti dalla squadra, con uno screenshot che mostra come il Trapani (insieme a Entella, Avellino e Cesena) sia la squadra con meno stranieri, con l’età media tra le più alte e con il più basso valore di mercato della rosa dell’intera serie B: «Quando il coraggio, la competenza e le idee valgono più dei milioni di euro».
Che quello di stasera sia un appuntamento fondamentale è chiaro a tutti: «Stasera portate le macchine fotografiche – scrive Antonino –, la Nord lavora». Intanto è scattata la caccia al biglietto: contro i liguri sarà sold out, ma c’è chi non molla come Claudio: «Ma per parlare con la biglietteria cosa si deve fare?». La gara si avvicina sempre di più, ma Alessandro non ha dubbi su quale sarà il menu per cena: «Stasera Speziatino! Gnam». Giulio, invece, suggerisce come vestirsi per l’occasione: «È d’obbligo una maglietta granata per entrare allo stadio, facciamo in modo che ci sia un solo colore». Se a La Spezia l’accoglienza per la squadra granata non è stata delle più civili, Enrico suggerisce di ricambiare con un atteggiamento diverso: «Mi piacerebbe vedere uno striscione in curva o in gradinata: “Noi non siamo come voi. Benvenuti a Trapani”».
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