Lo hanno trovato seguendo la linea ferrata da Trapani a Palermo, ipotizzando che un uomo solo, in fuga, straniero, senza disponibilità economiche e con l’obbligo di evitare le zone più urbanizzate, potesse scegliere quello come percorso per scomparire. Così nel pomeriggio di ieri i carabinieri hanno catturato Luca Leke, il 33enne detenuto di nazionalità albanese evaso tre giorni fa dal carcere Pietro Cerulli di Trapani. Approfittando dell’ora d’aria, era riuscito a scavalcare il muro di cinta dell’istituto penitenziario.
Nelle prime 24 ore i militari del nucleo investigativo e personale del nucleo investigativo centrale hanno presidiato, con punti d’osservazione
permanenti, tutte le arterie stradali di collegamento con il centro di
Trapani e le basi di partenza di autobus, navi e treno. Trascorso invano il primo giorno di ricerca, la strategia è cambiata: gli investigatori hanno ipotizzato che
l’evaso, per potersi allontanare da Trapani senza incorrere in controlli e senza avvalersi di alcun mezzo di trasporto, potesse attuare il suo piano di fuga
solo seguendo la linea ferrata che collega Trapani a Palermo ed
attraversa zone di aperta campagna disabitate, in parte coltivate a
grano o ricoperte da estesi canneti.
Dopo aver fatto un calcolo approssimativo sulla velocità che
avrebbe potuto tenere un soggetto obbligato a muoversi in
condizioni ostili e con altissime temperature (37 gradi al momento della
sua cattura) e ipotizzato in quale punto sarebbe potuto arrivare, i militari hanno
circoscritto la zona d’interesse suddividendola in un unico grande
quadrante.
Sono state quindi attivate
diverse squadre operative di ricerca che, partendo dai quatti punti
cardinali, al termine del rastrellamento, si sarebbero dovuti trovare
tutti nel probabile punto percorso dall’evaso.
La strategia ha funzionato: nel tardo
pomeriggio di ieri, proprio vicino alla linea
ferroviaria della frazione trapanese di Bruca, Leke è stato avvistato. A nulla è valso il tentativo di fuga nei campi di grano, durante il quale si è liberato di uno zaino e della maglietta. Dopo alcuni minuti l’evaso è stato circondato e arrestato senza che opponesse resistenza.
Adosso gli sono stati trovati un cacciavite, un coltello, una
coperta e una banconota da 50 euro.
La fuga aveva sollevato le proteste degli agenti in servizio nelle carceri di Trapani. Alla carenza di organico infatti, si aggiunge la mancata manutenzione dell’impianto di videosorveglianza per carenza di fondi. Subito dopo l’arresto, Leke è stato riaccompagnato alla casa circondariale del capoluogo.
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