A sognare ad occhi aperti è una città intera. Il meraviglioso cammino del Trapani, che sabato scorso contro il Novara ha interrotto la striscia di vittorie consecutive a otto successi di fila, sta entusiasmando l’intero popolo di fede granata e non solo. In città si respira un’aria positiva, anche se il calcio non è certo il pensiero fisso di tutti. In centro la gente passeggia tranquillamente con la famiglia o con il cane, c’è anche chi esce da scuola e pensa all’avvicinarsi delle vacanze dopo un anno di compiti. Un poliziotto in servizio confessa che non vede l’ora di andare allo stadio per guardare all’opera la squadra del cuore.
In via Fardella o in via Garibaldi, strade principali del centro, non esistono luoghi di ritrovo particolari per i tifosi, a dimostrazione che la città vive questo momento con leggerezza, quasi per esorcizzare il pensiero che un periodo così bello possa finire da un momento all’altro. Nei bar ogni tanto qualcuno pronuncia pronostici su come finirà questo campionato, mentre al Trapani Store a qualche ora dalla partita contro il Novara, c’è chi riesce ad acquistare il tagliando in extremis, nonostante il tutto esaurito al Provinciale. Dal negozio ufficiale della società escono giovani e anziani, uomini, donne e bambini, chi con il biglietto per la gara dei granata, chi con qualche prodotto ufficiale.
Lo scenario cambia radicalmente se ci si sposta di qualche chilometro e si arriva nei pressi dello stadio. Nelle strade limitrofe all’impianto posto sotto Monte Erice si parla una sola lingua, quella del Trapani calcio. Guardandosi in giro è difficile, se non quasi impossibile, scorgere qualcuno che indossi capi di abbigliamento di colore diverso dal granata. La sciarpa è l’accessorio più diffuso, ogni tanto passa anche qualcuno con la bandiera. Gruppi di tifosi nell’immediato prepartita popolano i bar che costeggiano il Provinciale, in attesa dei supporter che devono ancora arrivare. Inutile dire, poi, come la maggior parte dei tifosi indossi la maglia granata con il nome dei propri beniamini. Quella più diffusa sembra essere quella di Montalto, trapanese doc, ma dando un’occhiata se ne scorgono diverse: da quella col numero 4 di Pagliarulo, a quella di Citro, da quella di Nizzetto a quella di Rizzato, fino a quelle di Scognamiglio e di Raffaello.
I tifosi non sembrano avere dubbi sul fatto che la squadra possa ottenere una promozione che sarebbe storica. «Abbiamo mezzi e prospettive per centrare questo obiettivo – spiega a MeridioNews Enzo Oddo –. Il presidente, l’allenatore e il direttore sportivo hanno fatto un lavoro eccellente per costruire un gruppo di qualità». Un gruppo che gioca con grinta e determinazione, ma che vive anche delle giocate dei propri giocatori di maggior classe e qualità: «Petkovic e Nizzetto – prosegue Oddo – hanno dato indubbiamente la spinta maggiore a questa squadra. Se dovessimo centrare la promozione in serie A, sarebbe un orgoglio per l’intera città anche se il secondo posto ora è un’utopia. Ci giocheremo il tutto per tutto ai playoff, ma di sicuro noi vogliamo continuare a sognare».
Una macchia celeste in mezzo al mare granata attira l’attenzione. Ma si tratta solo della seconda maglia del Trapani. «Qualcuno – spiega Maurizio Amaro, il tifoso che la indossa – ancora crede alla promozione diretta, ma penso che se avessimo fatto gli acquisti di gennaio a inizio stagione, a questo punto potevamo essere anche primi. Il Trapani sta esprimendo un gioco bellissimo e ci sta regalando sensazioni uniche, stupende. Non possiamo dimenticarci di Boscaglia che ci ha portati fin qui, ma Cosmi quest’anno ha fatto un grandissimo lavoro».
Le bandiere appese ai balconi anche nei pressi dello stadio, a dir la verità, sono molto rare. Ciò che non è raro sono invece le bancarelle che vendono sciarpe, magliettine, bandiere e trombette. Mentre anche i bar si svuotano e la gente comincia ad avvicinarsi all’ingresso dello stadio, un altro tifoso granata, Alberto Trapani, spiega cosa significherebbe la serie A per l’intera città: «I trapanesi seguono la squadra tutto l’anno con amore e con passione, se tutto ciò dovesse avverarsi sarebbe il giorno più bello della nostra vita. Probabilmente il Cagliari festeggerà presto, ma spero che dopo i sardi possa toccare a noi. Per come ho visto giocare la squadra, comunque, sono convintissimo che andremo in serie A e staremo tutta la notte a festeggiare».
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