Assolto dall’accusa di tentato omicidio della madre, ma condannato a tre anni e due mesi per maltrattamenti. È questa la sentenza di primo grado del Tribunale di Trapani nei confronti di Nicola Bannino, 37enne di Trapani, che è stato arrestato nel maggio del 2017 ed è finito a processo per aver tentato di strangolare la madre al culmine di una lite il 14 febbraio del 2017.
L’accusa aveva chiesto una condanna a nove anni e sei mesi per tentato omicidio, ma ha prevalso la tesi della difesa, rappresentata dall’avvocato Fabio Sammartano, che ha puntato sul fatto che le mani al collo della donna sarebbero state tolte spontaneamente dallo stesso imputato, e non, come invece sostenevano i pm, grazie all’arrivo di una terza persona. Bannino è stato invece riconosciuto colpevole di maltrattamenti in famiglia.
L’uomo, affetto da disturbi psichici, è stato arrestato il 15 maggio 2017, tre mesi dopo l’episodio al centro del processo. In quel periodo Bannino è rimasto convivente della madre. Per il 37enne il Tribunale di Trapani ha disposto il ricovero in una casa di cura e custodia per un periodo non inferiore a sei mesi, cioè in una Rems, la residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza. In Sicilia, dopo la chiusura degli ospedali pschiatrici giudiziari, ce ne sono due: a Naro e Caltagirone.
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