La giunta Orlando ha approvato il budget, il piano industriale e il contratto di servizio della Reset, il contratto dell’Amg e i documenti finanziari della Sispi. Sul fronte Amat, via libera alla transazione da 16,8 milioni per i debiti accumulati dall’amministrazione Cammarata nei confronti della partecipata. Una vera manna dal cielo per i conti in affanno dell’azienda di trasporto pubblico. E sono solo una fetta dei crediti – per circa 80 milioni di euro – vantati dall’azienda, inclusa la Regione Siciliana.
AMAT. La vicenda inizia nel 2012 quando l’azienda di via Roccazzo bussa al Comune chiedendo gli arretrati: 30,6 milioni (13,8 per gli anni 2006-2009, 16,8 per il triennio 2010-2012) per il mancato adeguamento automatico del corrispettivo annuale (nel vecchio contratto di servizio si parlava addirittura di 45 milioni) e 31,3 milioni per il mancato corrispettivo dal 2009 al 2012 per l’emissione dei biglietti per le categorie protette. L’Amat avvia un lodo arbitrale: a maggio 2013 il collegio rigetta la richiesta sull’adeguamento automatico e accoglie solo in parte la domanda sui biglietti per le categorie protette condannando l’amministrazione a versare 9 milioni per il 2009 e 2,8 per il 2010, 2011 e 2012. Palazzo delle Aquile non si arrende e fa ricorso prima alla Corte d’Appello, perdendo (marzo 2014), poi in Cassazione. Nel frattempo però il debito del Comune aumenta e l’Amat torna alla carica per gli stessi motivi: 1,8 milioni di contributo per l’emissione dei biglietti per le categorie protette nel triennio 2013-2015. Senza contare gli interessi accumulati nel frattempo.
Il 20 dicembre, undici giorni fa, il sindaco Leoluca Orlando ha deposto le armi scrivendo all’azienda per proporre una transazione con uno sconto sugli interessi rinunciando in cambio al ricorso in Cassazione. La risposta del Consiglio di amministrazione di via Roccazzo è arrivata già alla vigilia di Natale. Si arriva così all’accordo odierno: 16,8 milioni, di cui 11,8 per i debiti del periodo 2009-2012, 1,5 per il 2013-2015 con uno sconto di 376mila euro, 3,2 milioni per gli interessi del periodo 2009-2012 (con una sforbiciata del 50 per cento) e 160mila euro per gli interessi del 2013-2015 (altro sconto del 50 per cento). I primi 11,8 milioni saranno versati in tre rate entro il 31 gennaio, il 31 marzo e il 31 maggio. Gli altri 4,9 milioni saranno versati a partire da giugno in nove rate quadrimestrali.
RESET. Il valore della produzione della Reset messo per iscritto nel budget 2016 è stato di 34 milioni, 29 per i servizi resi da contratto di servizio, 1 milione dalla pulizia dei canali di maltempo, 400mila euro dalla manutenzione delle scuole, e 3,6 milioni dai soci Rap, Amap e Sispi oltre ai ricavi previsti da Amat e Amg Energia, il cui ingresso nella società consortile è in fase di perfezionamento. Nel documento finanziario sono stati inseriti anche accordi di massima o lettere di intenti per altri servizi per 3,5 milioni. I costi sono pari a 33,5 milioni, di cui due per l’acquisto di materie prime, di consumo e merci. Il personale costa 29,6 milioni (1.590 dipendenti a 29 ore lavorative in media). L’utile netto è di 166mila euro ma i flussi di cassa in uscita sono maggiori di quelli in entrata di 390mila euro.
Il piano industriale prevede uno stanziamento del Comune per il contratto di servizio di 30 milioni per l’anno a venire (un milione di investimenti) e di 33 per il 2018 (investimenti per 800mila euro). Dal primo gennaio tutti i lavoratori passeranno a 34 ore, e in particolare il servizio di portierato da 175.000 a 283.889 ore e quello di pulizia da 292.500 a 618.874 ore, con un monte ore che crescerà in totale da 1,8 a 2,2 milioni di ore a 17,45 euro l’ora.
AMG. Palazzo delle Aquile aggiorna dopo anni il contratto di servizio di Amg. L’ultimo ritocco risaliva al 2003, quando il contributo dell’amministrazione venne aumentato da 7,6 a 9,9 milioni Iva inclusa. Nel 2017 e nel 2018 il corrispettivo salirà a 10,1 milioni. Anche perché nel frattempo le competenze della partecipata sono cambiate. Dal primo settembre 2015, ad esempio, l’Amg non deve più occuparsi per legge delle sedi giudiziarie risparmiando 707mila euro. In compenso però il suo impegno in città è aumentato in maniera esponenziale. Oggi la partecipata gestisce 89 cabine, 395 quadri, 46.972 punti luce (di cui 43.365 funzionanti e 3.607 guasti, nel 2003 erano 39.669) e 6.935 semafori (a fronte dei 5.200 di un tempo) mentre per gli edifici comunali gestisce una potenza di 23.449 kilowatt (prima era la metà, 12.571).
SISPI. Infine, l’azienda informatica del Comune, che nel budget 2016 registra ricavi per 11,2 milioni Iva inclusa, un valore di produzione di 12,5 milioni e costi pari a 11,8 milioni con un margine operativo lordo di 1,5 milioni e un reddito operativo positivo di 691mila euro. È stato un anno di tagli ai costi di gestione, servizi e materie prime, tranne la voce sul godimento di beni terzi che ha registrato un incremento di spesa da 519mila a 662mila euro. Altri soldi arrivano dalla gestione online delle multe (3,2 milioni). Il saldo di tesoreria è di 3.080 euro con un indebitamento di 5.080 euro. Attualmente alla Sispi lavorano 113 persone ma l’azienda chiede da tempo l’assunzione di altri 10 tecnici nell’ambito del piano assunzioni di piazza Pretoria. Nel piano industriale sono previsti investimenti per 5,2 milioni anche grazie all’incremento dei ricavi da servizi come la gestione dei pass della Ztl e delle zone blu.
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