La polizia ha arrestato 19 persone – sette delle quali ai domiciliari – ritenute responsabili di associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga, con l’aggravante dell’associazione armata. Gli arresti sono stati disposti dalla procura etnea nell’ambito dell’operazione denominata Jonica way.
I militari della sezione narcotici hanno messo in rilievo come il gruppo fosse ben radicato nel territorio. La cocaina proveniva dalla Calabria, mentre per le droghe leggere il rifornitore sarebbe stato un uomo albanese residente a Vittoria, Mondi Shyti. Si tratta di una organizzazione che ha effettuato almeno tre viaggi in territorio calabrese. Numerosi gli elementi di riscontro – come diverse perquisizioni, intercettazioni ambientali e telefoniche -, supportati dalle dichiarazioni dei collaboratori Gaetano Musumeci e Natale Vinciguerra.
Due le piazze dello spaccio, via Mulino a vento e via Alogna, a San Cristoforo, gestite dai fratelli Vito e Michele Musumeci. L’abitazione dei Musumeci, a Nesima, e un bar di San Giorgio sono stati individuati come le basi del gruppo. L’appartamento di Vincenzo Lenti e un garage di Giovanni Viglianesi, invece, sarebbero stati i luoghi dove la droga veniva custodita. A fare da collegamento tra le ‘Ndrine di San Luca Bovalino e la mafia catanese sarebbe stato un uomo calabrese residente nella fascia pedemontana, Bruno Cidoni. La droga dall’Albania arrivava preleventamente via mare. Come ha sottolineato la magistrata Tiziana Laudani, veniva utilizzato un linguaggio criptico: «gamberi» e «pomodoro» erano i sinonimi usati per la droga. In occasione dei viaggi in Calabria e a Messina si facevano solo squilli telefonici e nessuna chiamata per evitare di essere intercettati. L’arrivo veniva celato con discussioni di carattere amoroso, mutando il nome dei soggetti dal maschile al femminile. Questo, confessano gli inquirenti, è stato uno degli aspetti più complicati delle indagini.
In carcere sono finiti Bruno Cidoni, Calogero Alagona (detto Carlo), Vito Musumeci, Michele Musumeci, Angelo Toscano, Giovanni Viglianesi, Natale Vinciguerra, Vincenzo Lenti, Mondi Shyti (detto Raimondo), Antonino Puglisi, Alfio Palmisciano, Angelo Billa, Alessio Musumeci, Ivan Mancini, Antonio Gueli, Guido Acciarito, Francesco Alberti, Alessandro Ricciardi e Simone Arcidiacono.
Il forte legame tra la criminalità organizzata catanese e l’Albania è emerso in più occasioni. Nell’aprile e maggio 2014 sono stati intercettati due pescherecci, di cui uno proveniente dalla Grecia, approdati al porto di Acitrezza e di Ognina con a bordo oltre tremila chili di marijuana. A febbraio con l’operazione denominata Spartivento sono stati arrestati alcuni esponenti del clan Santapaola. Pochi giorni fa la guardia di finanza ha intercettato un peschereccio diretto verso le coste dell’Albania per rifornirsi di 880 chili di marijuana.
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