Tra il dire e il fare: allarme sicurezza alla Cittadella

Due mesi di tempo per risolvere i problemi della sicurezza. Questo è il risultato dell’ultimo incontro tra i rappresentanti degli studenti di via Passo Gravina e i responsabili “Case dello studente Ersu”. L’incontro era stato convocato a seguito di due principi di incendio verificatesi negli alloggi studenteschi Hotel Costa e residenza Cittadella il 6 ed il 22 Febbraio scorsi infiammando le polemiche sul fattore “sicurezza fantasma”.

 

Impianti elettrici ed idrici a norma di legge, regolarmente soggetti a controlli di manutenzione nonché un valido e aggiornato piano anti-incendio sono state le richieste degli studenti.

Alle “evanescenti” risposte dell’Ersu alcuni studenti però non ci stanno, non credono più alle solite promesse che, sono pronti a scommettere, non verranno rispettate. “Sono anni che hanno un piano antincendio pronto e non lo hanno mai realizzato” lamenta il rappresentante degli studenti Manlio de Domenico che, insieme ad altri compagni di vecchie proteste, chiede più fatti e meno parole, rispondendo cosi’ alle nostre domande:

 

Concretamente, dopo l’ultimo incontro con il Dott. Giuseppe Pignataro, cos’è cambiato? 

Nulla, ha semplicemente mandato una lettera formale all’ufficio tecnico per informarli che “gli studenti ritengono gli impianti non a norma”, dopo di che ha promesso che si sarebbe fatto rivedere sette giorni dopo e non è venuto.

 

E’ stato preso un impegno serio a garanzia della vostra sicurezza? 

Beh, tutti hanno preso impegni ma nessuno li ha messi nero su bianco. Cosa dire… se ancora abbiamo le lampade di emergenza che hanno smesso di funzionare tre giorni dopo la loro installazione. Roba di qualità scadente!

 

Se  è vero che in questi ultimi giorni nessuno dei responsabili Ersu si è mosso nella giusta direzione, come avete intenzione di agire?
Ribadisco che il direttore dell’Ersu Nunzio Rapisarda ha promesso che in un mese avvierà i lavori e in due mesi sarà tutto ultimato. Questo modo di procedere l’ho visto decine di volte. La maggior parte degli assegnatari sono nuovi, non sanno come funziona la storia: gli oracoli hanno fatto le promesse che non manterranno come sempre e intanto hanno preso due mesi di tempo. Purtroppo non c’è coesione, non c’è collaborazione. I primi i residenti, che per paura della chiusura degli alloggi preferiscono morire come topi. Io mi sono mostrato contrario all’attesa: per logica domani potrebbe accadere un altro incendio più serio o un terremoto o esplodere la caldaia… questi eventi non sanno di dover aspettare due mesi al massimo… non hanno proroghe o scadenze!

Nessuna dichiarazione ufficiale siamo riusciti ad ottenere dal dottor Giuseppe Pignataro, responsabile Ersu degli alloggi e residenze studentesche. Intanto in Cittadella continua l’allerta “sicurezza fantasma”.

Federica Motta

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