Tra due mesi gara per riqualificare la ciclabile di Ognina «Sarà nuova entro il 2021». Possibile modifica ai cordoli

Segnaletica, un nuovo cordolo e la vernice antiscivolo. Per la pista ciclabile che collega piazza Europa a piazza Mancini Battaglia, lungo viale Ruggero di Lauria, potrebbe finalmente cominciare l’iter per dare via libera ai lavori di messa in sicurezza. «Tra circa due mesi – spiega a MeridioNews l’assessore alla mobilità Giuseppe Arcidiacono – avvieremo la gara d’appalto». Sul piatto, come già anticipato da questa testata, ci sono 110mila euro: ovvero parte dei finanziamenti stanziati dalla Regione a novembre 2018 con una delibera di giunta. 

Il provvedimento riconosce alla Sicilia un contributo di oltre 480mila euro per la riqualificazione e sistemazione delle ciclabili nei Comuni con più di 20mila abitanti. Somma, questa, che copre solo il 50 per cento dei costi. L’altra metà invece è stata corrisposta dalla Regione la quale, nei mesi scorsi, ha provveduto alla ripartizione dei fondi provincia per provincia. Al territorio etneo sono stati stanziati 201mila euro per la messa in sicurezza delle piste ciclabili cittadine, di cui 110mila sono destinati, come detto, al ripristino degli standard di sicurezza per la pista intitolata alla staffetta partigiana. Soldi di cui le casse comunali hanno potuto godere solo adesso, grazie al perfezionamento del finanziamento della Regione. «A novembre – spiega a MeridioNews il dirigente alla Mobilità del Comune di Catania Mario Monica – il progetto è stato ammesso al finanziamento ma adesso è arrivato il decreto». 

«Il tempo materiale di predisporre gli atti necessari – sottolinea Monica – ed entro quest’anno concluderemo il tutto». Priorità al tappetino antiscivolo, «fondamentale – spiega il dirigente – per garantire la sicurezza dei ciclisti»L’intervento mira anche alla sistemazione del cordolo, da sempre al centro delle polemiche, che delimita la ciclabile e la separa dalla carreggiata dedicata al traffico veicolare. Costruito nel 2016 – costata 168mila euro – con blocchi non collegati tra loro, attivisti ed esperti l’hanno sempre considerato potenzialmente pericoloso ma l’ideatore ha spiegato che dietro questa scelta c’era una precisa esigenza tecnica per consentire il deflusso dell’acqua piovana. Nelle intenzioni del Comune c’è comunque la sistemazione di questo aspetto, ma il piano di Palazzo degli elefanti in merito alle modalità di attuazione dei lavori sul cordolo non è ancora chiara. «Stiamo ancora lavorando – replica il dirigente -, vogliamo scegliere la soluzione più idonea e meno pericolosa». 

Gabriele Patti

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