E’ polemica sulla decisione adottata dal ministero delle Risorse agricole e Alimentari di ridurre alla flotta peschereccia di Marsala le quote di Tonno Rosso del Mediterraneo. Una decisione che l’Agci siciliana (Associazione generale cooperative italiane). Una protesta che ha un valido fondamento, dal momento che la flota peschereccia marsalese pesca esercita questo tipo di pesca con i palangari (un lungo filo orizzontale dal quale – a una certa distanza l’uno dall’altro – sono attaccati dei fili di lenza (‘bracciuoli’) che terminano, ognuno, con un amo. La pesca al tonno con i palangari è la più ‘ecologica’ e la più ecosostenibile tra tutte le tipologie di cattura di questo pregiato pesce pelagico del Mediterraneo. Una decisione, quella del governo nazionale, che definire irrazionale è poco.
Le ‘quote’, è noto, sono le quantità di Tonno Rosso del Mediterraneo che ogni Paese può pescare ogni anno. Ad assegnare ad ogni Paese tali quote è un organismo internazionale: l’Iccat. Poi ogni Paese distribuisce le ‘quote’ di Tonno Rosso che è possibile pescare tra le varie marinerie del proprio territorio. Quest’anno, a quanto fa sapere l’Agci siciliana – un organizzazione che segue con grande professionalità i problemi della pesca nella nostra Isola – ad essere penalizzata è la marineria di Marsala.
Dura la presa di posizione di Giovanni Basciano, responsabile regionale dellAgci Agrital: Una decisione iniqua, che mortifica decine di imprese e che punisce, anziché premiare, gli importanti passi in avanti fatti dai pescatori marsalesi del palangaro in direzione della sostenibilità ambientale. Che si tratti di una scelta incomprensibile lo dicono i dati -continua il responsabile del settore pesca dell’Agci siciliana -. In Italia, la flotta autorizzata alla pesca del tonno con il palangaro è quasi tutta marsalese, con 18 imbarcazioni su 30 a livello nazionale. Eppure, il ministero ha attribuito a questa flotta appena 196 tonnellate su una quota complessiva di 1787, ossia l11 per cento. I conti non tornano. E soprattutto – aggiunge Basciano – non si capisce perché si punisca, anziché premiare, un tipo di pesca come quello del palangaro che è di gran lunga il più sostenibile e che può permettere facilmente di attivare un sistema di certificazione di qualità legato proprio alla sostenibilità del mestiere. LEuropa ci chiede questo e i palangari lo fanno. Dunque, perché punirli?.
Per tutte queste ragioni – conclude Basciano – lAgci aveva chiesto un sensibile aumento della quota del Tonno Rosso per i palangari. Oggi, nel prendere atto che si è operato in senso opposto, ci appelliamo a chi di competenza per la ricerca di una soluzione che permetta a questo comparto di continuare a esistere.
Sulla pesca del Tonno Rosso del Mediterraneo le polemiche – e le ‘furbate’ – vanno avanti da anni. E, precisamente, da quando si è scoperto che il mercato giapponese acquista gli esemplari di Tonno Rosso del Mediterraneo ad un prezzo di gran lunga superiore a quello ‘spuntato’ da questo prodotto ittico nei mercati del nostro Paese. Questo perché le caratteristiche organolettiche del Tonno Rosso del Mediterraneo (cioè la qualità) sono di gran lunga superiori a quelle del tonno atlantico o di qualunque altro tonno comunque pescato in altre parti del mondo. Insomma, per la preparazione del sushi e del sashimi i Tonno Rosso del Mediterraneo è il migliore in assoluto o quasi.
Da qui il boom della pesca di questa specie ittica. E da qui l’intervento dell’Iccat che, con il ricorso alle quote di pesca, cerca di evitare un eccessivo prelievo di esemplari per scongiurare che tale specie si estingua (cosa che avverrebbe nel giro di pochi anni senza il prezioso intervento dell’Iccat).
A conti fatti, avere assegnato più quote, per una marineria, significa guadagnare di più. ma tutto questo dovrebbe avvenire nel rispetto di certi criteri. Penalizzare una flotta come quella marsalese che – come già ricordato – pratica un tipo di pesca al tonno a basso impatto ecologico è un errore (o una ‘furbata’, a seconda dei punti di vista).
Sopra, foto di Giovanni Basciano tratta da libreriainternazionaleilmare.blogspot.com
Foto di prima pagina tratta da comune.carloforte.ca.it (questa foto immortala la mattanza in una tonnara tradizionale; tale tecnica di pesca viene ancora praticata in sardegna,mentre in Sicilia le tonnare sono scomparse, a parte quella di Favignana che fino a qualche anno fa operava solo per i turisti).
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