Ben trovati, Littleducks.
Ce l’abbiamo fatta, abbiamo scavalcato il 2020, questo anno bisesto, che sarebbe piaciuto solo a Giacomo Leopardi, quest’anno, perdonatemi l’ossimoro, indimenticabile – ma da ricordarci di dimenticarlo subito!
Sono sicuro che tra un po’ di tempo non appena qualcuno oserà pronunciare duemila…e…venti, tutti si toccheranno, faranno le corna, propizieranno macumbe, spargeranno davanti casa un quintale di sale grosso e gli daranno una fraccatona di legnate col marruggio!
Pensate che stamattina, per pura curiosità, ho voluto guardare la smorfia napoletana, per sapere a cosa corrisponde il 20…da non crederci…da rincretinire, corrisponde alla festa…quindi doppio 20…DOPPIA FESTA!
Riflettendoci bene, non possiamo certo negare né che la festa ce l’hanno fatta alla grande, né dire che sia stato un anno grigio. Assolutamente no, anzi è stato un anno pieno di colori…arancione, giallo, rosso…e di regali natalizi come i dpcm di Pippuzzo Conte.
A proposito, malelingue sostengono irriverentemente che l’acronimo dpcm non voglia dire Decreto del Presidente dei Ministri ma bensì
Devo
Presidiarvi
Culo e
Mente
Eccoci allora pronti a una nuova Carboneria. Riunioni segrete, finte assemblee condominiali, falsi espurgo pozzi neri, per la giustizia di difendere e rivendicare il diritto di mangiare un pezzo di scacciata con la tuma e le acciughe con i propri familiari…cioè con 50 persone!
Carbonari nuovi e impavidi pronti a tutto, novelli Amatore Sciesa decisi a sfidare financo la paura di essere venduti, denunciati vigliaccamente dai vicini! Patrioti coraggiosi a inventarsi come vedersi senza farsi vedere, come incontrarsi oltre i coprifuochi, come sconfinare regioni e comuni e soprattutto a imparare a memoria il tutorial, scaricato dal web, Come si compila l’autocertificazione senza prendere multe”.
Tutto ciò mi ha ricordato la famosa frase di Edward Abbey: «Un buon patriota deve essere sempre pronto a difendere il proprio Paese dal suo governo».
Credetemi ho sentito cose incredibili, inenarrabili, idee malsane per rientrare dopo il coprifuoco, del tipo ci vestiamo da metronotte…no…no, ci vestiamo da operai che disegnano la segnaletica di notte nelle strade! Ad Alfio, in un momento di delirio generale, addirittura gli ho sentito dire gridando io mi vesto da Zorro!
Ho saputo di amici (ma io non faccio la spia, ma credo fossero la famiglia Privitera, la famiglia Falsaperla, la famiglia Pappalardo, Giovannone Cacopardo con moglie, figli, suocera, cognata, una cugina di terzo grado e una trentina di nipoti e infine Salvatore Augello, detto Turi u ‘spettu) che pur di passare il Capodanno insieme, hanno dormito in 75 in un monovano!
Che anno, che anno Littleducks carissimi, pieno di balconi canterini, di carezze all’Amuchina, di saluti col gomito, di mascherine chirurgiche e griffate, di gente all’ingresso dei supermercati che, vestita come Robocop, ci puntava una pistola in fronte per misurarci la temperatura!
Comunque non bisogna sottovalutare che è stato anche un anno di fatti importanti passati alla storia. Per esempio la lavata di mani di Barbara D’Urso che ha avuto più like di quella di Ponzio Pilato. I discorsi di Renzi in Parlamento, che seppur in Italiano stavolta, non li ha capiti lo stesso nessuno. La grande intelligenza di Salvini (seconda solo a quella di Vittorio Feltri), che ha capito la differenza tra arancino e arancina promettendo che se diventa Premier, ci spiega…nientepopodimenoche…la differenza tra il PANETTONE E IL PANDORO!
Ma tutto questo ormai è acqua passata, siamo nel 2021, il futuro ci chiama, i vaccini pure e mentre si sentono echi di transumanesimo (chi vuol capire capisca) mi chiedo quando riapriranno i Teatri, quando ritornerà l’Arte, la Cultura, perché questo pianeta così, sta perdendo tutta la sua BELLEZZA!
Nell’augurarvi un nuovo anno STUPENDISSIMO ma soprattutto AFFETTUOSO, voglio lasciarvi con una mia cosa scritta dal mio libro “Fioriranno i mandorli sulla Luna” (Carthago Edizioni, con foto di Cosimo Di Guardo)
Alla prossima miei prodi Littleducks!
• Il coraggio dei Sognatori •
Girò la sua slitta e correndo tra due baffoni di neve, imboccò la via del ritorno.
Pensò, intanto che fischiettava “Jingle bells”, che pur avendo fatto il proprio dovere, anche quest’anno sicuramente qualcuno non era guarito, qualcun’altra era ancora sola e molti erano rimasti esattamente disperati come li aveva trovati. Ma proprio nel momento in cui stava tirando le redini per sfondare l’azzurro, un bambino gli disse qualcosa che purtroppo lui non riuscì a sentire. Cominciò a salire dispiaciuto di non aver saputo cosa volesse comunicargli quel bimbo e allora si sporse per salutarlo. Ma mentre stava sventolando la sua mano, giù nella vallata, che sembrava un bianco lenzuolo, i suoi occhi videro scritto sulla neve: GRAZIE per averci fatto vivere un altro Natale col coraggio dei sognatori.
Vincenzo Spampinato
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