Lo sciopero degli autotrasportatori annunciato nei giorni scorsi da Giuseppe Richichi, leader del sindacato Aias, che sarebbe dovuto iniziare sabato, non si farà. I siciliani, preoccupati al ricordo del blocco che paralizzò la Sicilia a fine gennaio, possono tirare un sospiro di sollievo. Almeno per ora. «In questo momento non ci sono le condizioni perché mancano gli interlocutori istituzionali motiva il dietrofront Richichi a Roma si aspetta il nuovo governo politico per prendere decisioni sulla nostra categoria, mentre Crocetta si è appena insediato e deve avere il tempo per analizzare la situazione».
Dunque niente blocco dei mezzi pesanti dal 24 al 28 novembre come preannunciato, così come sembra essere saltato lasse tra autotrasportatori e agricoltori. I due leader, Richichi per lAias e Mariano Ferro per il movimento dei Forconi, si sono
incontrati a Catania, ma questa volta non hanno scelto di unire le loro strade. «Meglio non mischiare rivendicazioni di diverse categorie, ognuno si faccia la sua politica», attacca Richichi. «Le singole vertenze da sole non vinceranno mai, bisogna unire le battaglie», replica Ferro che martedì, insieme a una delegazione dei Forconi, è stato ricevuto a palazzo DOrleans dal neogovernatore Rosario Crocetta. «Abbiamo parlato non solo di agricoltura, ma anche di Serit, edilizia e di applicazione integrale dello statuto siciliano», spiega Ferro.
Dopo una campagna elettorale che li ha visti su fronti opposti, quello di Palermo, tra Crocetta e Ferro, è stato invece un incontro dai toni concilianti. «Siamo daccordo con le istanze del governatore, per questo vogliamo lasciargli qualche mese per vederlo allopera», sottolinea il leader di Avola. Nel frattempo però i Forconi non stanno a guardare . Nei prossimi giorni Mariano Ferro andrà a Roma per incontrare rappresentanti di altre categorie e movimenti regionali, con lobiettivo di organizzare una nuova ondata di protesta prima che si arrivi alle elezioni politiche nazionali. «Lavoriamo per mettere insieme il mondo del disagio conclude Ferro qui cè un problema politico, perché cè una carenza democratica a cominciare dal fatto che vogliono imporci di nuovo lattuale legge elettorale, e un problema tecnico, perché non si sa come rimettere in moto le aziende».
Quello che ormai sembra chiaro è che non rivedremo più i tir accanto ai forconi nelle future proteste di strada. Il nuovo corso del movimento degli agricoltori non convince Richichi. «Da un lato invocano la rivoluzione, dallaltro si dicono soddisfatti da un incontro con il governatore Crocetta. Non capisco qual è il loro obiettivo, così si fa solo confusione», denuncia il leader dellAias. «Sappiamo benissimo quello che vogliamo e non risponde certo a un interesse personale replica Ferro nelle prossime settimane vedrete».
Alla fine erano più o meno cinquemila le persone che si sono unite al corteo…
Due sale operatorie del reparto di Cardiochirurgia dell'ospedale Papardo di Messina sono state sequestrate dai carabinieri del…
Sanzioni per un totale di 132mila euro sono state applicate a Catania dalla polizia ai titolari di…
Fogli di via, ammonimenti, avvisi orali e daspo urbano. La questora di Caltanissetta, Pinuccia Albertina…
Giudizio immediato nei confronti di Daniele Alba, meccanico di 35 anni di Cianciana, nell'Agrigentino, che…
La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato da Nicola Catania confermando definitivamente l’elezione…