Timpa di Leucatia, discarica a cielo aperto «Indifferenza della gente e Comune assente»

I resti di cibo dell’ultima fiera locale, gli scarti vegetali dei giardini di alcuni residenti, spazzatura ordinaria ma anche e soprattutto materiale inquinante come quello di risulta, copertoni, residui di asfalto per lavori di bitumazione, tappeti verdi e persino assorbenti usati. È la mostra horror di Canalicchio, sotto la verde Timpa di Leucatia, tra via Concetto Marchesi e via Pietro Novelli, proprio di fronte la chiesa del Carmelo. Una situazione che dura da anni e che è stata più volte segnalata dai cittadini alle amministrazioni che si sono succedute senza però mai riuscire a farla sanare.

«Il territorio è comunale e io l’ho segnalato più volte, ma quelli della ditta di pulizie del Comune mi dicono che possono pulire fino al limite della strada, tutto il resto non sarebbe compito loro», lamenta Giuseppe Sperlinga, presidente dell’associazione Stelle e ambiente e residente della zona. «Qui ognuno fa quello che vuole. Non solo dal Comune non ci aiutano, la gente non capisce che tutto questo crea un danno notevole al sottosuolo e alle acque della Leucatia che scorrono proprio qui sotto fino a sfociare a mare, a Ognina – continua – Esistono le isole ecologiche anche per gli scarti da giardino che sembrano innocui, ma hanno bisogno di tanto tempo prima di essere smaltiti naturalmente».

Non solo il fossato di fronte la chiesa è pieno di rifiuti, anche la parte dietro il piccolo piazzale di via Concetto Marchesi è tutta da bonificare. Anche qui infatti – tra il piazzale usato come parcheggio e i rami verdi delle piante della timpa, subito dopo il delimitare della strada – c’è ogni tipo di rifiuto: da pezzi di mobili ad alcuni materassi, passando per lattine, cartacce e numerosissimi preservativi usati dalle coppiette che s’appartano la sera. Anche le aiuole, così come il piccolo parco giochi poco più avanti, appaiono abbandonata: abbonda l’erba secca, salvo che in piccole zone dove il sistema di irrigazione automatico funziona ancora, mentre i giochi per i bambini sono sporchi e rotti. Delle cinque altalene n’è rimasta una sola.

«Nessuno se ne occupa. Vengono solo tre o quattro volte l’anno a tagliare l’erba, ma null’altro», dichiara Sperlinga. «I giochi sono inutilizzabili, il legno dell’ultima altalena superstite tende a marcire e gli spazi verdi assenti. È un vero peccato perché la zona è tranquilla e la sera c’è un bel via vai di residenti che cercano un angolo in cui rilassarsi», lamenta ancora. In effetti l’area appare desolata e basterebbe un prato verde continuo e curato a darle un nuovo volto. Il residente si dice stanco della situazione di stallo e chiede quindi una bonifica totale prima e una gestione diretta dopo. «Perché non ne viene data la gestione direttamente ai cittadini attraverso la municipalità? – conclude – Altrove lo fanno, perché non dovremmo riuscirci anche noi?».

desireemiranda

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