Ti regalo un libro perché non ti conosco

“Se avessi voluto scrivere qualcosa su di me, mi sarei fatto un tatuaggio”: si presenta così su facebook Alberto Schiariti, in arte albyok, giovane fiorentino che per vivere fa il grafico multimediale e da qualche mese è sotto i riflettori dei media e soprattutto del popolo della rete per una lodevole iniziativa.
 
Lo scorso 25 gennaio lanciò nel suo blog, su cui interloquiva già da un anno con una trentina di cybernauti, un sassolino, senza immaginare che le onde concentriche di diramazione si sarebbero estese a migliaia di utenti. Nel giro di 5 giorni gli iscritti al progetto dal titolo “Leggere, leggere, leggere!” erano già 15.000, ovvero oltre 14.900 al di sopra delle sue aspettative!

La notizia si è diffusa e ha preso immediatamente piede tanto da essere abbracciata da tantissime città d’Italia e non solo, con oltre 250.000 adesioni. Per promuoverla e dare un assaggio di ciò che avverrà il 26 marzo, Alberto ha organizzato anche una serie di flash mob. Hanno partecipato attivamente Roma, Palermo, Torino, Firenze, Poggiomarino, Nettuno, Milano, Verbania. 

La sua idea è stata frutto di tre considerazioni. Primo: la passione per la lettura e la consapevolezza che il tempo della nostra vita è limitato e quindi bisogna fare delle scelte mirate, consigliati da chi ha già conosciuto un libro. Secondo: il fatto statisticamente appurato che la maggior parte delle persone non legge, indice di scarsa cultura e di arretratezza mentale (nel 2005 il 57,7 % della popolazione italiana non aveva mai aperto un libro, ndr). Terzo: la voglia di creare legami tra sconosciuti attraverso il sacro vincolo della lettura.

Alberto, tu sei in quell’età in cui è molto semplice fare conoscenza, scambiare delle battute con degli sconosciuti… perchè ritieni che un libro possa essere il giusto tramite?
Ebbene, me ne rendo conto ogni mattina quando prendo l’autobus. La cosa che mi inquieta è la surreale lontananza di persone fisicamente vicine. Ci saranno persone che vedo ormai da tempi infiniti a cui non ho mai rivolto parola e viceversa. È triste vedere come si può passare un’ora in un treno senza rivolgere la parola a nessuno. Beh, la mia personale teoria dell’ “estraniamento routinario” narra di una consuetudine che porta a creare uno scudo di serietà tra noi e il nostro prossimo. Tante volte, infatti, succede di rompere il ghiaccio proprio quando qualcuno… rompe fisicamente il ghiaccio, rovinandoci sopra e provocando ilari risa tra due sconosciuti. Bisogna allora rompersi una gamba per fare amicizia?! Propongo una soluzione meno drastica!
 
Quindi spiegaci meglio cosa proponi…
Il 26 marzo 2010 ognuno di voi avrà in mano un libro, una storia che considera bella, dei personaggi che ha amato… e deciderà di regalarlo ad una persona a cui non ha mai parlato. Sì, proprio uno di quelli che vedete tutti i giorni. Vi avvicinerete, schiarirete la voce e metterete qualsivoglia infondata vergogna da un’altra parte. Prenderete quest’infuso di rivoluzione e lo donerete ad un vostro compagno. Lo guarderete negli occhi e sorriderete.
 
Perché tutti insieme nello stesso giorno?
Perché saltare da soli è innocuo, ma farlo assieme a milioni di persone può far tremare la terra. Ho bisogno del vostro aiuto. Ho bisogno che diffondiate questo messaggio, che condividiate quest’evento dovunque e che trasmettiate agli altri l’importanza di questo gesto. Ho bisogno che la fiamma si accenda oggi e arda per sempre. Voglio avere fiducia. Voglio credere che la cultura possa ancora sconfiggere l’ignoranza. Voglio credere che sotto i colori di ogni partito ci siano ancora persone. Voglio credere che ogni sconosciuto desideri fare amicizia con voi.
 
E come mai hai scelto questa data?
Perché il giorno dopo è il mio compleanno e penso che non ci sia dono più bello di ricevere un libro da uno sconosciuto… con l’augurio che diventi una ricorrenza annuale!

Benedetta Motta

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