Nuovo polo o nuovi ‘polli’? E’ la domanda che circola con insistenza negli ambienti della politica siciliana dopo che è stata diffusa la notizia della nascita di un nuovo schieramento politico. Ne farebbero parte, a quanto si racconta, l’Mpa del presidente della Regione, Raffaele Lombardo, Futuro e libertà (Fli), l’Api e il Movimento Popolare Siciliano (MPS) dell’onorevole Riccardo Savona, presidente della commissione Bilancio e Finanze dell’Ars.
I protagonisti di questo nuovo soggetto politico avrebbero già fatto i conti a partire dai risultati ottenuti alle elezioni comunali di Palermo di qualche giorno fa. Numeri alla mano, avrebbero raggiunto, addirittura, il 20 per cento dei consensi. A questo risultato si arriverebbe sommando le percentuali di tutte le sigle che farebbero parte di questo nuovo ‘cartello’.
Poiché l’aritmetica elettorale non è un’opinione, questo raggruppamento – che ripetiamo, avrebbe raggiunto, così dicono, il 20 per cento – dovrebbe poter contare, nel nuovo Consiglio comunale di Palermo, su 12 consiglieri comunali. A quanto pare, invece, di consiglieri comunali se ne contano solo 3. Che è successo?
E’ successo che questi raggruppamenti si sono presentati alle elezioni palermitane di qualche giorno fa in ordine sparso, cioè ognuno per proprio conto. I responsabili di tali formazioni politiche lo hanno fatto ben sapendo che, per accedere Sala delle Lapidi, la sede del Consiglio comunale di Palermo, avrebbero dovuto superare la soglia di sbarramento del 5 per cento.
Insomma: se si fossero presentati uniti avrebbero preso 12 consiglieri comunali; si sono presentati divisi e hanno preso solo 3 consiglieri comunali. Furbi, no?
Morale: quello che sarebbe nato è di certo un nuovo polo. Ma i protagonisti di questo nuovo soggetto politico, almeno alle recenti elezioni comunali di Palermo, si sono comportati un po’ da polli…
Foto tratta da agraria.org
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