Nove quesiti del test per l’accesso a Medicina sono uguali ad altrettante domande inserite in numerosi manuali di preparazione all’esame. È sulla base di questa anomalia che da Palermo partirà l’ennesimo ricorso al Tar che punta a stravolgere l’esito dell’esame tenuto da migliaia di studenti lo scorso 6 settembre.
«Dopo un controllo scrupoloso – spiega l’avvocato Francesco Leone – si è potuto appurare che le stesse siano state ripescate dai manuali di preparazione al test, dai simulatori d’esame delle università private e dai test degli anni precedenti, sia di medicina che di professioni sanitarie». Una volta che saranno pubblicate le graduatorie, il prossimo 4 ottobre, scatterà il ricorso. «Chiederemo al Tar di prendere visione delle domande – continua il legale palermitano – e, di conseguenza, di abbuonare a tutti il punteggio per queste domande o di ripetere la prova. Il giudice, in ogni caso, ha ampia discrezionalità e potrebbe anche decidere per l’immatricolazione in sovrannumero dei ricorrenti». Scenario che si è già verificato lo scorso anno.
Nel dettaglio, ecco quali sono i quesiti che non sarebbero inediti:
La numero 4: tratta dal manuale Artquiz – studio IX ed. – volume giallo;
la numero 29: tratta dal manuale “Alphatest 10^a edizione, pag. 91 Veritest 2, Alphatest 11^a edizione, pag. 101;
la numero 32: tratta dal manuale Artquiz – studio IX ed. – volume giallo;
la numero 36: tratta dal manuale Artquiz – studio IX ed. – volume giallo;
la numero 40: tratta dal manuale “Alphatest 11.000 quiz sesta edizione, pag. 104;
la numero 43: tratta dal manuale “Alphatest 11.000 quiz quinta edizione; tratta dal manuale Artquiz – studio IX ed. – volume giallo;
la numero 50: tratta dal manuale “Alphatest decima edizione;
la numero 6, relativa alla parte di ragionamento logico: è tratto dal test d’accesso alla facoltà di Medicina 2015 dell’Università Cattolica;
la numero 24: tratta dal questionario per l’accesso alla facoltà a numero chiuso di Professioni Sanitarie somministrato lo scorso settembre 2015.
A formulare il test è stato il consorzio Cineca, che ha vinto il bando del Miur. Le domande poi sono state validate da una commissione di esperti nominati dal ministro dell’Istruzione. «Possibile – si chiede l’avvocato Leone – che non sono capaci di produrre 60 domande inedite?». Per il legale sono stati violati «i principi di imparzialità, trasparenza e riservatezza» sottolineati nel decreto ministero numero 312 del 20 maggio 2016 che disciplinava i test.
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