SULLO SFONDO, UNA PESANTE AZIONE DI RESPONSABILITA’ DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI, SU INGROIA E SUL GOVERNO REGIONALE
Terremoto ai vertici di Sicilia E-Servizi. Il Tribunale del Lavoro di Palermo, ha respinto l’istanza di riassunzione presentata da un dipendente licenziato.
Come spiegheremo meglio in un articolo di approfondimento che pubblicheremo a breve (lo trovate qui, e in allegato ndr), questa sentenza è destinata a sortire effetti devastanti sulla società oggi amministrata da Antonio Ingroia, e di conseguenza, sulla contabilità di tutti gli uffici della Regione siciliana.
Ricordiamo che i 74 tecnici che lavoravano per Sicilia E-servizi Venture (Sisev) poi assunti da Ingroia a Sicilia e-servizi, detengono tutto il know-how dei sistemi informatici della Regione.
Non a caso lo stesso Ingroia, in forza di una delibera della Giunta regionale, li ha riassunti tutti (salvo poi licenziarne una decina)per garantire questo fondamentale servizio agli uffici della Regione.
La sentenza del giudice del Lavoro di Palermo, mette in discussione proprio le riassunzioni, contraddicendo sia Ingroia, sia il Governo regionale, sia il parere di un illustre legale dell’Avvocatura generale dello Stato.
Una sentenza che va al di là del blocco delle assunzioni nelle partecipate e tira in ballo il Codice Civile.
Ingroia, infatti, aveva sostenuto che le assunzioni dei dipendenti ex Sisev sono giustificate dal legame tra le due società: Sicilia e-Servizi e Susev. Con un preciso richiamo allarticolo 2112 del Codice Civile, ovvero l’obbligo di assunzione.
Il giudice del Lavoro del Tribunale di Palermo ha smontato questa tesi, sottolineando linesistenza dellobbligo di assunzione, perché, ha precisato il giudice, tra le due società non vi è un rapporto successorio, ma solo un trasferimento di azioni.
Di fatto la sentenza dà ragione alla Procura della Corte dei Conti per la Sicilia, che, proprio per queste assunzioni, ha già messo sotto inchiesta tutti i protagonisti di questa storia ipotizzando un danno erariale di oltre 2 milioni di euro.
Sullo sfondo si profila il caos per tutti gli uffici della Regione che oggi non sono ancora in grado di gestire i servizi informatici senza l’ausilio di Sicilia e-Servizi. E si profila una pesante azione di responsabilità della Corte dei Conti nei confronti di chi ha pilotato queste assunzioni.
Ma cosa aveva detto Ingroia dinnanzi alle contestazioni della Procura della Corte dei Conti?
“In questo caso – ha detto l’ex Pm lo scorso Aprile – potrei dire che non avevo scelta perchè dovevo adempiere ad un obbligo a riassumere quei lavoratori licenziati, discendente dalla delibera della giunta Crocetta, ed invece dico che qualcuno dovrebbe premiarci e dire grazie per aver evitato un danno erariale alla Regione ed un rischio altissimo per la salute ed il bene comune dei siciliani. E sfido chiunque a dimostrare il contrario.
Perché è un fatto che se non avessimo adottato la procedura che oggi ci viene contestata precisava ancora il commissario di Sicilia e-Servizi il blackout informatico della Regione sarebbe stato inevitabile, con conseguente rischio per servizi pubbliciessenziali per la salute come 118 e servizi ospedalieri. Ed è incontestabile che solo così il danno erariale, sociale ed alla salute, incalcolabile (altro che 2 milioni di euro!), si poteva scongiurare, come è incontestabile che il licenziamento in blocco di tutte le risorse umane del socio privato di Sisev avrebbe determinato lo sperpero delle svariate decine di milioni spesi negli anni passati dalla Regione per realizzare il popolamento delle articolazioni regionali con personale adeguatamente formato in questi anni attraverso Sicilia e-Servizi.
Evidentemente, il Giudice del Lavoro la pensa diversamente.
NDR, Questo il link per l’approfondimento della notizia
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