Dopo cinque anni dalla chiusura di Strade Blu, azienda di trasporto merci via mare che collegava Termini Imerese a Genova in una delle prime autostrade del mare in Italia, non è ancora avvenuta la ricollocazione dei dipendenti rimasti a casa dopo la messa in mobilità. A rinnovare l’appello dei lavoratori è stato oggi il sindaco termitano Francesco Giunta, che ha inviato una lettera al presidente dell’Autorità Portuale di Palermo, Pasqualino Monti.
Nella missiva il primo cittadino chiede un incontro per affrontare la vertenza degli ex dipendenti e la questione legata al rispetto di quanto stabilito nel protocollo intesa sottoscritto il cinque luglio 2010 tra Autorità portuale, Comune di Termini Imerese e sindacati. In particolare, il sindaco Giunta, parla di salvaguardia dell’occupazione locale che sta vivendo un momento di forte criticità. Ci auguriamo che l’intesa con il presidente Monti, si possano trovare soluzioni a tutela di questi lavoratori e delle loro famiglie.
Quando l’azienda finì in liquidazione, 52 dipendenti di cui 40 membri dell’equipaggio, finirono in mobilità. La richiesta di ricollocazione da parte dei sindacati fu immediata, dal momento che, fatta eccezione per gli otto mesi di disoccupazione, nessun altro ammortizzatore sociale venne loro garantito. Ad oggi sono quattro gli ex dipendenti di Termini Imerese che, come raccontano a Meridionews, con gli anni hanno perso ogni contatto con i colleghi di Genova.
«Chiediamo che venga rispettato quanto stabilito nel protocollo d’intesa e maggiore chiarezza da parte delle autorità competenti», dice Ignazio Valenza, che ha lavorato in Strade Blu per 21 anni. Il riferimento è all’Autorità Portuale, allora presieduta da Vincenzo Cannatella che, su sollecito degli stessi lavoratori, aveva fatto sapere che il blocco nelle assunzioni dipendeva dalla mancata presenza di compagnie navali attive nel porto di Termini. Ma le cose non starebbero così: questa estate infatti, le imbarcazioni avrebbero solcato il Mar Tirreno. «La nostra situazione non è diversa da quella degli ex dipendenti Fiat che sono stati richiamati per primi con l’arrivo di nuove aziende – conclude Valenza -. Anche noi abbiamo famiglie, mutui e affitti; alcune famiglie sono monoreddito».
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