Termini, Regione diffida l’impianto di compostaggio La difesa di Ecox: «Inviate le osservazioni richieste»

«Lo ripeto per l’ennesima volta: Ecox non è la benvenuta nel nostro territorio. Soprattutto visto l’importante impatto delle emissioni odorigene. Si mettano il cuore in pace». La battagliera dichiarazione proviene da Luigi Sunseri, deputato all’Ars per il M5s. E riguarda l’impianto di compostaggio di Termini Imerese, che dopo numerose peripezie ha aperto lo scorso 19 agosto. E che è già a rischio. La Regione Siciliana ha infatti diffidato la ditta Gm srl, che lavora presso il sito Ecox in contrada Canne Mosche, perché non ha risposto alla nota emanata dalla Città metropolitana di Palermo lo scorso 10 settembre, con la quale l’ex provincia chiedeva conto delle prescrizioni che erano state rilasciate insieme all’autorizzazione.

Dopo la conferenza dei servizi convocata il 14 agosto, con la Regione che da tempo sollecita nuovi impianti (in attesa di quelli pubblici) per affrontare la sempre complessa gestione dei rifiuti, la Città metropolitana e Arpa hanno avanzato una serie di richieste a GM e Ecox, da esaudire entro dieci giorni. A questa prima osservazione, però, non sarebbero arrivate repliche da parte delle due società. Il 10 settembre con una nota torna a farsi la città metropolitana di Palermo, anche questa volta vanamente. Così ecco l’intervento della Regione, che non solo diffida GM – addetta al recupero rifiuti – ma chiede alla ditta di «relazionare sui dati di produzione dell’impianto di compostaggio». Se dovessero persistere le criticità, o se le risposte dell’azienda dovessero essere ritenute inadeguate, si «dovrà provvedere a ripristinare l’impianto alle condizioni previste dal provvedimento autorizzativo e dalla normativa ambientale».

Così, a nemmeno due mesi dall’avviol’impianto di Termini potrebbe affrontare i primi veri problemi. «Noi abbiamo effettuato continue ispezioni e controlli – afferma ancora Sunseri – Si sta semplicemente applicando la norma. La situazione resta critica». A creare ulteriori grattacapi potrebbe contribuire anche il blocco del conferimento dell’organico, che da lunedì Ecox ha inoltrato ai Comuni che sempre più numerosi hanno confluito i propri rifiuti nei primi 56 giorni di avvio delle attività, specie quelli del Palermitano dopo il raggiungimento dei limiti da parte dell’impianto di compostaggio all’interno della discarica di Bellolampo. Un blocco naturale, comunque, quello del conferimento: come avviene per ogni impianto di compostaggio, in base alla dimensione delle biocelle si stabiliscono le quantità da accogliere, affinché una volta riempite tutte le biocelle l’umido inserito all’inizio del ciclo sia pronto (biostabilizzato) alla fine. 

«So che la GM ha inviato le proprie osservazioni al dipartimento Acque e Rifiuti – afferma Dario Italiano, responsabile tecnico e amministratore di Ecox – Saranno poi gli organi di controllo a stabilire se le risposte date sono pertinenti. Per quanto riguarda il blocco del conferimento bisogna considerare che c’è una tempistica per la lavorazione del rifiuto, che varia anche in funzione dei parametri chimici del prodotto stesso, e dunque c’è da tener conto del periodo di fermentazione. Per poter permettere l’ingresso di nuovi materiali è dunque fisiologico fermarsi in certi momenti, ma tutti gli impianti di compostaggio siciliani funzionano a singhiozzo. Chiaro che questi periodi di fermo possono creare disservizi a catena, perché il Comune che è obbligato alla differenziata non sa dove portare l’umido in questi giorni».

Al netto della già citata carenza di impianti, dunque, un numero crescente di Comuni si è rivolta a Ecox. E il rischio di un blocco potrebbe gettare nuovamente in paralisi la gestione dei rifiuti, a Palermo come altrove. «Da quando abbiamo aperto da noi hanno conferito molti Comuni del Palermitano, del Trapanese, del Messinese, anche di Caltanissetta, alcuni dall’Agrigentino – spiega ancora Italiano – Il sistema siciliano dei rifiuti certamente non è tarato adeguatamente alle esigenze dei territori. Il processo intero di compostaggio può andare dai 60 ai 90 giorni, e i margini per intervenire sono pochi. Prima di aprire nuovi impianti, comunque, è chiaro che il legislatore vuole fare tutte le valutazioni del caso. Ma certamente le richieste aumentano, considerando soprattutto che la raccolta differenziata è cresciuta tantissimo mentre non è andata di pari passo la creazione di nuovi impianti».

Andrea Turco

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