La polizia ha arrestato Alessandro Marsengo (classe 1987) e Vincenzo Giovanni Spampinato (classe 1978), ritenuti responsabili, in concorso tra loro, di tentato furto
aggravato in concorso.
Nel pomeriggio di ieri, personale della squadra mobile – sezione contrasto al crimine diffuso, nell’ambito di mirati servizi finalizzati al contrasto dei reati predatori nel centro
cittadino, ha notato il pregiudicato Spampinato a bordo di una vettura in sosta che,
accorgendosi del passaggio di un equipaggio della squadra mobile, ha attivato il clacson
del mezzo, senza, in apparenza, una plausibile giustificazione.
Lo strano gesto, ha insospettito gli agenti che hanno deciso di procedere a un controllo
più accurato del mezzo e del suo conduttore. Quasi contestualmente, gli agenti hanno
notato che – a breve distanza – un altro soggetto, successivamente identificato per Marsengo, era all’interno di un’altra vettura con in mano la carta di
circolazione del veicolo nonché di un mazzo di chiavi. Appariva, dunque, evidente, che i
due complici – seguendo una pratica altamente collaudata – avevano preso di mira la
vettura con il preciso intento di impossessarsi delle chiavi di casa della vittima per poi, in
una fase successiva, svaligiare l’appartamento.
Tali sospetti sono stati confermati quando, a esito della perquisizione personale, i due
malviventi sono stati trovati in possesso di telefoni citofoni e di un disturbatore di radio-frequenze, più noto come Jammer, tramite il quale avrebbero impedito la chiusura
centralizzata della macchina. Il servizio di polizia giudiziaria predisposto dalla squadra mobile è stato mirato al fine di identificare gli autori dei furti in appartamento che attraverso
l’utilizzo del Jammer impediscono la chiusura centralizzata dell’autovettura, senza che il
titolare se ne accorga, poi successivamente accedono all’interno del veicolo fotografano il
libretto di circolazione da cui prendono l’indirizzo e con le chiavi di casa lasciate a bordo
della macchina entrano nell’appartamento. Espletate la formalità di rito, Spampinato e Marsengo sono stati tratti in arresto e tradotti presso il
carcere di Catania – piazza Lanza, a disposizione dell’autorità giudiziaria.
(Fonte: questura di Catania)
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