Avrebbero ridotto in schiavitù una donna, costringendola a prostituirsi con la minaccia di uccidere la figlia. A convincere la donna a denunciare i propri aguzzini è stato un cliente. Così sono stati condannati quattro romeni, che avrebbero perpetrato le vessazioni nei confronti di una connazionale. A deciderlo la corte d’assise di Palermo. Cinque persone in tutto, con le pene che variano: Aron Dutescu a 8 anni e 2 mesi, Daniela Dutescu a 8 anni, Tatiana Margelu a 12 anni e Aron Cosmin Dutescu a 13 anni. L’unica assolta è stata Sandra Diana Dutescu. I cinque erano imputati a vario titolo di sequestro di persona a scopo di estorsione, riduzione in schiavitù e sfruttamento della prostituzione e violenza sessuale.
La vittima fu convinta dai connazionali, tutti appartenenti a uno stesso nucleo familiare, a trasferirsi nel capoluogo siciliano con la figlia di tre anni promettendole un lavoro da badante, ma una volta arrivata in città le furono sequestrati i documenti. I romeni l’avrebbero quindi costretta a prostituirsi minacciando ritorsioni nei confronti della figlia di tre anni, arrivando perfino a minacciare la piccola di morte. L’indagine è stata condotta dai sostituti procuratori Giorgia Spiri e Claudio Camilleri.
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