Telejato passa al digitale terrestre

Pensavamo che non ce l’avrebbe fatta. Qualcuno addirittura lo sperava ma, alla fine, ha vinto la libera informazione. Sapere che Telejato continuerà a trasmettere il suo notiziario, passando al digitale terrestre, è una gioia che non può essere spiegata. E’ una gioia che coinvolge completamente i suoi telespettatori, come se si fossero vinti i mondiali di calcio. Una gioia che ha tenuto incollati davanti i computers migliaia di persone in tutta Italia, per ore, in attesa che venisse emanato il verdetto finale.

Qualcuno potrebbe chiedersi il perché di tanto entusiasmo, o cos’ha di diverso Telejato dalle altre televisioni. Ma credo che la domanda più appropriata sia chiedersi piuttosto cosa rappresenta Telejato per i suoi telespettatori.

Telejato è un’emittente televisiva, una piccola emittente televisiva di Partinico che ogni giorno trasmette il suo telegiornale.

Quindi? Cosa ci sarebbe di strano? Telejato, pero’, non è solo questo. Il telegiornale viene trasmesso in una piccola casa di tre stanze, condotto e diretto dalla famiglia Maniaci.

Telejato è inoltre una televisione onlus che giunge faticosamente a fine mese, cercando di far quadrare i conti per le spese di conduzione e, nonostante disagi e imprevisti di ogni genere e natura, puntuale, trasmette il suo notiziario in modo forse un po’ diverso rispetto a quel tipo di informazione a cui siamo abituati a vedere tramite le televisioni commerciali. Quella di Telejato è un’informazione con un codice tutto speciale che qualche “dottore del giornalismo” potrebbe definire “deontologicamente scorretto”. Ma a i suoi telespettatori questo poco importa: la cosa essenziale è che le notizie siano trasmesse in modo preciso, oggettivo, reale e se scappa qualche battuta o qualche risata è ancora meglio.

Nonostante il telegiornale duri ben due ore, il direttore Pino Maniaci con quel suo fare pungente, sarcastico e dirompente riesce a tenere i suoi fedeli telespettatori incollati al televisore per tutta la sua durata. Ma c’è un altro fattore che contraddistingue questa emittente, che la rende vicina ai problemi dei ragazzi, dei bambini, degli anziani, ai problemi della gente. Dietro quella scrivania abbiamo visto migliaia di scoleresche che da tutta Italia si sono mobilitate per seguire Telejato e condurlo insieme al suo direttore; tantissime tesi universitarie sono state stilate su Telejato; centinaia di emittenti straniere, dalla Spagna, alla Germania, alla Francia, e perfino dalla Cina si sono interessate a questa prorompente cassa di risonanza che è Telejato, e noi abbiamo rischiato addirittura di perderla.

Migliaia di giovani studenti, universitari, tirocinanti, si recano ogni anno a Partinico per imparare il “giornalismo”, quello che indaga sul campo, che interroga la gente, che si preoccupa dei problemi della gente. Quel genere di giornalismo che permette di capire che ogni cittadino contribuisce ad arricchire quel panorama di informazione civile attraverso il personale contributo, perché la notizia, quella vera, non è una questione di pochi, ma un dovere di tutti.

Pino Maniaci, il direttore di Telejato, quando esce di casa la mattina, non è mai solo. Lo si vede sempre attorniato di gente che si rivolge a lui per risolvere i propri problemi: dai gattini rimasti intrappolati sul tetto all’immondizia gettata sulla strada che impedisce il passaggio delle auto, dalla estenuante fila alla posta, troppo faticosa per la gente che deve ritirare la pensione alla denuncia al ‘pizzo’; fino alla lotta alla mafia.

Pino Maniaci fa proprio questo: ascolta la gente e quelle diventano le notizie del giorno. Accade così, come nei “Sei personaggi in cerca d’autore” di Luigi Pirandello in cui non è più l’autore a dover cercare ispirazione per i suoi scritti o cercare i personaggi per scrivere un’altra storia, ma è la notizia, quella vera, senza maschere, a cercare lui. E’ così. E’ la quotidianità.

Accade questo perché la gente ha bisogno di sapere che anche i loro problemi sono importanti e vengono ascoltati. Che anche loro hanno voce in questa società d’informazione che tende a privilegiare i ‘grandi nomi’. Telejato non è solo una televisione comunitaria, è la televisione della comunità. Per questi motivi, la sua vittoria è anche la nostra.

 

 

Margherita Ingoglia

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