Tedino, lo spettro Parma evoca amari ricordi «Ma ora è diverso, voglio vincere coi rosa»

Le premesse sono quelle di una partita di A. Un richiamo visibile, in casa rosanero, attraverso la preparazione di una gara da giocare la domenica e il nome dell’avversario di turno, il Parma, squadra che il Palermo ha sempre affrontato nella massima serie nel recente passato. La serie A, palcoscenico sul quale le due compagini che si sfideranno domani alle ore 15 al Barbera si sono esibite prima dell’involuzione delle rispettive parabole (retrocessione per il club di viale del Fante, che ieri ha espresso il proprio cordoglio per la morte dell’ex portiere Anzolin, e fallimento per i ducali), è l’obiettivo a cui puntano entrambe le realtà. È la mission dichiarata esplicitamente dagli uomini di Tedino ma è anche il sogno custodito nel cassetto della formazione emiliana che, nonostante la prudenza imposta dallo status di neopromossa, non è intenzionata a farsi sfuggire l’occasione di aggiungere un’altra perla alla propria collana dopo il doppio salto dalla serie D alla B e suggellare con un risultato prestigioso il ritorno nell’élite del calcio nazionale.

Domani, nel match valido per l’ottava giornata del torneo cadetto, i rosa proveranno a mettere il bastone fra le ruote dell’undici guidato da D’Aversa. Un avversario particolare per Tedino. Nella scorsa stagione, complici gli errori dell’arbitro palermitano Pillitteri, è stato proprio il Parma ad interrompere nella semifinale playoff il cammino del Pordenone guidato dall’attuale tecnico rosanero e proiettato verso un sogno chiamato serie B. Traguardo che, tuttavia, l’allenatore friulano ha conquistato poi “da solo” grazie alla fiducia concessa dal patron Zamparini. «Quella gara, che abbiamo perso ai rigori, fa parte ormai del passato. Adesso è un’altra storia – ha spiegato Tedino – il Parma (privo domani degli squalificati Di Cesare e Iacoponi espulsi venerdì scorso nella gara pareggiata 2-2 in casa contro la Salernitana, ndr) ha mantenuto quasi la stessa intelaiatura ma il match di domani sarà diverso da quello che ho vissuto nella passata stagione anche se firmerei per ripetere le tre prestazioni (inclusa la regular season, ndr) offerte dalla mia squadra contro gli emiliani. Sappiamo di affrontare una formazione che fa girare il pallone molto velocemente e con giocatori molto bravi nell’uno contro uno. Da parte nostra – ha aggiunto – servirà una prova tosta. Una prestazione di impeto e di assalto, ricca di quei valori che ci hanno contraddistinto finora».

Contro i ducali, gruppo in cui figurano alcuni ex come Alessandro Lucarelli e Munari o il ds Faggiano e diversi palermitani tra campo (Calaiò e Di Gaudio) e panchina (il team manager Cracolici, anche lui ex di turno), i padroni di casa hanno un duplice obiettivo: mantenere l’imbattibilità, centrando un successo che potrebbe valere il primato solitario in classifica in attesa dell’impegno del Frosinone, e dimostrare di essere più forti dell’emergenza dovuta all’assenza di sette giocatori impegnati con le rispettive Nazionali: «Non credo possa cambiare qualcosa in vista delle prossime due partite in cui dovremo giocare con l’organico decimato perché so come funzionano le cose in Italia – ha sottolineato con amarezza il tecnico friulano – ritengo che il gol di Trajkovski, ieri, sia stato un segno del destino. Ho sentito al telefono lui e Nestorovski ieri notte («Sono incredibilmente felice per il gol realizzato al portiere più forte del mondo» – ha dichiarato al sito ufficiale il numero 7 rosanero autore del definitivo 1-1 nella sfida giocata a Torino contro gli azzurri e valida per le qualificazioni ai Mondiali), non mi ha sorpreso il tiro di Aleksandar perché so che ha questi colpi. È un giocatore che stimo tantissimo, da doppia cifra anche in serie A, e con enormi potenzialità. Noi dello staff cercheremo di fare qualcosa in più e individuare magari un indirizzo diverso in modo da metterlo nelle condizioni di esprimere anche qui le sue grandi qualità».

Sono diciotto i convocati. Costretto a fare i conti con una rosa numericamente in difficoltà, Tedino («Fossi una persona di Palermo – ha ammesso riferendosi al mancato rinvio della gara – io domani andrei allo stadio a tifare anche per esprimere in maniera elegante la mia posizione contro quella che reputo un’ingiustizia») quasi certamente bypasserà il modulo con la difesa a tre e si affiderà ad un 4-3-1-2 con Coronado, che sembra avviato verso il definitivo recupero, a supporto del tandem composto da Embalo e La Gumina, fresco di rinnovo contrattuale fino al 2021. Dawidowicz, schierato a centrocampo sabato scorso ad Ascoli, verrà confermato nel ruolo di play davanti alla difesa e domani sarà affiancato in mediana da Murawski e Gnahoré.

Antonio La Rosa

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