Teatro vuoto per il festival di Franco Battiato Costato al Comune quasi 60mila euro

Un flop. È così, senza mezzi termini, che i catanesi definiscono il festival La natura della mente, concluso sabato, organizzato dal Comune di Catania insieme all’agenzia modenese Imarts, con la direzione artistica gratuita di Franco Battiato. E proprio il mancato cachet del Maestro per condurre l’operazione sarebbe l’unica cosa confermata dell’evento. Al suo stesso concerto, serata di punta del cartellone, nelle 1800 poltrone del teatro Metropolitan hanno preso posto solo circa 300 persone: un terzo dei 900 spettatori previsti, ma comunque più dei 120 che la mattina del concerto avevano acquistato il biglietto in prevendita. «Peccato, ad averlo saputo prima», commentano diversi cittadini. «Ma davvero c’era anche Etta Scollo al Metropolitan?», aggiungono altri. Un cartellone forse troppo di nicchia, accompagnato da una scarsa pubblicità dei concerti, nonostante i diecimila euro spesi per l’ufficio stampa nazionale e il marketing locale. Cifre comunque ridotte rispetto ai 20mila euro iniziali e che restano un sesto di quanto speso dal Comune etneo, nonostante fosse stato dichiarato un festival a costo zero per le casse comunali.

È il 24 marzo quando la Imarts srl – agenzia modenese di spettacolo e management «che cura l’attività concertistica e artistica del Maestro Franco Battiato» – invia una proposta di festival al Comune di Catania per un costo complessivo di 274.012 euro, iva inclusa.
Al Comune si chiede di compartecipare con 260.470 euro e tutte le carte in regola per l’utilizzo del teatro romano come cornice dell’evento. Il resto del budget, scrive la Imarts, sarà coperto dai biglietti, a vantaggio esclusivo dell’agenzia, per un totale previsto di 53.460 euro netti e una media di 600-800 visitatori per data. Più di quanto sia necessario per coprire i costi insomma. L’indomani la giunta quasi al completo – assente solo Salvo Di Salvo – si riunisce e delibera la compartecipazione. Per reperire il budget necessario, l’amministrazione chiede alla Regione un cofinanziamento da 100mila euro e lancia diversi bandi di sponsorizzazione ai privati. A rispondere è solo l’Eni, che mette 58.560 euro.

Tramonta intanto l’ipotesi di ospitare i concerti al teatro romano. Così al preventivo si aggiungono due voci: l’affitto del teatro Metropolitan e dei Mercati Generali, rispettivamente per diecimila e duemila euro. Ma, considerata la maggiore capienza del Metropolitan – 1800 posti a fronte degli 800 del teatro romano –, salta una delle due serate dedicate al concerto di Battiato, con un risparmio di 25mila euro. Al salvadanaio si aggiungono poi altri 21.500 per il concerto di Jordi Savall che esce dal cartellone e diverse altre voci che vengono ritoccate al ribasso. Così la Imarts inoltra al Comune di Catania un preventivo definitivo da 143.631 euro al netto dell’iva: una parte coperti dallo sponsor Eni, 85mila a carico dell’amministrazione etnea e la restante parte – 31.995 euro – da recuperare con gli incassi dei biglietti. Proposta che il Comune approva il 23 maggio, appena un giorno prima dell’inizio del festival.

Ed è qui che entrano in gioco gli altri sponsor: 12.200 euro vengono forniti dalla Sac, la società di gestione dell’aeroporto etneo; 10mila li mette la Provincia di Catania e 3.500 vengono invece dalla Camera di Commercio locale. Ma i conti non tornano ancora, così il Comune di Catania delibera di spendere 59.300 euro dal bilancio 2014 ancora in corso di preparazione, «provenienti dal contributo che il tesoriere Comunale Unicredit spa è tenuto a corrispondere per favorire “una migliore qualità dei servizi prestati dal Comune, tra gli altri, nel campo culturale e ricreativo”».

«Sono emozionato – affermava il primo cittadino Enzo Bianco nella conferenza stampa di presentazione dell’evento, il 14 maggio – Con questo festival Catania torna capitale della cultura in una settimana ricca di scienziati, artisti e pensatori. Il principio della mente non muore mai – aggiunge – E se tutto va bene vogliamo riproporlo ogni anno». Aggiungendo che l’organizzazione delle serate sarebbe stata priva di costi per il Comune. «Speravamo in un contributo della Regione – dichiarava il sindaco – ma, visto che le casse languono come le nostre, abbiamo coperto l’evento grazie ad alcune sponsorizzazioni».

Claudia Campese

Giornalista Professionista dal 2011.

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