Teatro Stabile, stagione 18/19 di debiti e rilancio «La sala Verga diventi come l’Arena di Verona»

La conferenza stampa per la presentazione della stagione 2018/19 del Teatro Stabile di Catania si è tenuta nel clima del più fiducioso ottimismo. Tante le novità, dal neodirettrice dell’ente Laura Sicignano al progetto, nato in seno al parlamento della Regione, di rilanciare il Teatro Stabile come attrattiva turistica a livello internazionale. Ma tutto parte dalla contabilità. Apre la conferenza stampa, infatti, il presidente Carlo Saggio, annunciando come al termine di un’estenuante maratona: «Ho con me i bonifici! Ieri abbiamo iniziato a pagare i debiti del Teatro – spiega soddisfatto – e i creditori riceveranno esattamente quanto concordato entro i tempi. Al massimo salteremo una scadenza», scherza. Ma lo scherzo finisce presto, e il discorso del presidente Saggio prosegue su una nota più dolente: «Ci rimane però una spina nel cuore: i nostri lavoratori non percepiscono lo stipendio da tre mesi».

I finanziamenti regionali e ministeriali arretrati (che ammonterebbero a due milioni) con cui l’ente teatrale dovrebbe pagare i suoi dipendenti sono bloccati a causa della situazione in cui lo Stabile attualmente versa. I lavoratori hanno redatto un comunicato per lamentare lo stallo, ma quest’ultimo dovrebbe essere superato grazie a un finanziamento da parte della Città metropolitana promesso ieri mattina dal sindaco Bianco. Altre promesse piovono dalla Regione. L’assessore allo Spettacolo Sandro Pappalardo – sotto la cortese ma fitta pressione del presidente Saggio – ha portato le istanze dello Stabile a Palermo e ha voluto essere presente alla conferenza per comunicare che la cifra stanziata dalla Regione quest’anno salirà a 1.864.000 euro, e che è in cantiere un grandioso progetto per rilanciare il Teatro Stabile a livello internazionale. 

«Non possiamo più permetterci di programmare delle bellissime stagioni solo per i catanesi. Come all’Arena di Verona i turisti devono venire a Catania, scendere dalle crociere, e venire allo Stabile. Dobbiamo rendere i nostri teatri dei poli attrattivi per il turismo, e per questo è necessaria una pubblicità a livello internazionale. Già la settimana prossima terremo qui in Sicilia un convegno con 13 ministri stranieri». E mentre l’assessore Pappalardo pensa ad aprire il Teatro Stabile al mondo, la vicepresidente Lina Scalisi parla dell’apertura alla città: continueranno le agevolazioni attivate già lo scorso anno per le scuole, gli studenti e i dipendenti dell’università di Catania, e inoltre alcuni spettacoli si faranno itineranti nel tentativo di coinvolgere quanto più possibile la città – a partire dalla stagione estiva che sarà in parte ospitata nei locali del Castello Ursino.

E infine, terminati i calcoli e le strategie, prende la parola la nuova direttrice Laura Sicignano. Ecco, se qualcuno era scettico sulla presenza in loco della nuova direttrice (Sicignano è genovese) per risolvere le gravi anomalie dello Stabile, si sbagliava. Lei è qui. Non direttrice artistica – si tiene a precisare – ma direttrice tout court: è tutto nelle sue mani, dal cartellone agli aspetti burocratico-amministrativi. Sulla scelta ha commentato, laconico, il sindaco: «Non abbiamo bisogno di stelle appariscenti e poi lontane dalla conduzione del teatro». Insomma, serviva qualcuno che lavorasse. E Laura Sicignano ha lavorato per mettere su una stagione che potesse soddisfare tutte le aspettative e le esigenze di questo faticoso rilancio. 

Il titolo dato alla stagione, Connessioni umane, che gioca sui paradossi della connessione virtuale nel momento di maggiore disfacimento dei tessuti sociali, più che una descrizione delle pièce scelte vuole esprimere un desiderio: il desiderio di rilancio dell’esperienza teatrale come fatto comunitario, vivace e frequente. Per venire incontro alle esigenze di un pubblico eterogeneo sono tanti, in cartellone, gli adattamenti di grandi classici della letteratura dell’Otto e Novecento (Pensaci, Giacomino! di Pirandello, Il maestro e Margherita di Bulgakov, Sorelle Materassi di Aldo Palazzeschi, I Miserabili di Hugo, Le relazioni pericolose di Laclos, Il gabbiano di Cechov). In numero minore, ma non assenti, i testi di nuova drammaturgia: Il Padre di Florian Zeller e La Classe di Vincenzo Manna tra le opere ospitate, mentre come produzioni autonome dello Stabile andranno in scena Scintille (testo e regia della direttrice Sicignano), uno spettacolo di danza della Compagnia Zappalà (A. Semu tutti devoti tutti?), La rondine di Guillem Clua e Fronte del porto, uno spettacolo di Alessandro Gassmann. Di ritorno sul palco anche Sei personaggi in cerca di autore con la regia di Michele Placido.

Andrea Tisano

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