Al momento, a Catania, tutti i registi, gli attori, gli scrittori, stanno tifando per la Destra. Desiderano infatti che si liberi al più presto il posto di Luca De Fusco, attuale direttore dello Stabile di Catania, da poco nominato direttore del Teatro di Roma. Solo che. Solo che a Roma, intorno a De Fusco è in atto una lotta inenarrabile. La sinistra, dicono, voleva metterci Onofrio Cutaja (detto Ninni o Vanni, vai a sapere) un catanese, per toglierlo dal maggio fiorentino dove invece piazzare Carlo Fuortes. Ma il colpo di mano della Destra ha nominato De Fusco, dicono senza accorgersi che più di destra è un giannilettiano. C’è molta Catania in questa storia.
La sinistra, con a capo Roberto Gualtieri, sindaco di Roma, ha promesso battaglia in tutte le sedi. Gualtieri ha anche detto che si dimetterà dalla Fondazione Teatro di Roma se De Fusco non farà un passo indietro. De Fusco gli ha risposto col fischio. Intanto, come detto, a Catania tutti sostengono la Destra, sono tutti contentissima che sia Giorgia a dare le carte, perché così si libererebbe il posto di direttore allo Stabile di Catania. Già qualcuno chiede le dimissioni di De Fusco, causa doppio incarico, e i giornalisti fanno le prime previsioni sui possibili papabili, in attesa che Rita Gari Cinquegrana pubblichi il bando. A me, ma è una cosa personale, questa cosa del bando fa un po’ ridere. Ma sono sicurissimo che è una cosa mia maliziosa e che invece il Cda dello Stabile valuterà attentamente i curricula.
Ma comunque. Tifano per la Destra e per De Fusco al Teatro di Roma anche gli attori e i registi di sinistra. Ammesso che ci siano. Cioè. Io non ho mai conosciuto – e ne ho conosciuti – registi e attori di destra o di sinistra, e tornerei, per quanto mi riguarda, a seppellirli nuovamente fuori le mura della città. Diciamo che registi e attori sono insieme con la destra e con la sinistra per poi essere contro la destra e la sinistra perché lottizzano (quando danno il posto a qualcun altro) per poi tornare a essere di destra e di sinistra, il che è veramente difficile e ci vuole talento.
Nel frattempo, sul mio Facebook, Manlio Bellicapelli Messina, vicecapogruppo di FdI alla Camera, dice di non avere voce in capitolo sulla questione ed è stata una bellissima battuta. Ah, io comunque so chi sarà il prossimo direttore dello Stabile di Catania o quantomeno penso di sapere come verrà scelto: ce ne vuole uno che compensi la vittoria della destra sul teatro di Roma e quindi di sinistra ma che sia anche vicino alla destra. Non vi viene in mente nessuno?
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