Opere di Verdi, Puccini, Rossini, Mozart, Donizetti, concerti dedicati a Beethoven, Čajkovskij, Brahms, ma anche danza contemporanea, crossover tra diversi media e contaminazioni della modernità nel tempio della musica classica. Tutto questo sarà la stagione 2018 del Teatro Massimo, presentata questo pomeriggio dal sovrintendente Francesco Giambrone, dal sindaco Leoluca Orlando e dai direttori artistico e musicale Oscar Pizzo e Gabriele Ferro.
«Il pubblico – spiega Giambrone – vuole il grande repertorio, ma anche molti elementi di novità. E gli spettatori palermitani non si accontentano perché sono abituati al nuovo, non lo temono e sono pronti. Abbiamo per la prima volta il Guillaume Tell in lingua originale (francese), opera che a Palermo manca da 60 anni e che vedrà tre cantanti internazionali al debutto in quei ruoli, il Rigoletto diretto da John Turturro che debutta nella regia teatrale affiancato dagli scenografi di Woody Allen, e l’opera Fra Diavolo, eseguita quasi mai che avrà una scenografia fatta con le stampanti 3D da una startup palermitana».
In totale nell’arco dei 12 mesi saranno messe in scena 10 opere, 12 concerti e 3 balletti, al netto della stagione estiva che arricchirà ulteriormente il carnet di rappresentazioni. «Una stagione – sottolinea il sindaco Orlando – di respiro internazionale, nell’anno di Manifesta, che testimonia come il Teatro e la città cercano di vivere gioiosamente lo stress dell’identità e del tempo. Una identità cangiante che non può non essere accogliente verso le culture diverse».
Infatti il cartellone opera uno scambio costante con praticamente da ogni parte del mondo e assume una rilevanza che viene notata anche all’estero: «Abbiamo non così tante novità, ma alcuni esperimenti, una strada che ci consente di allacciarci all’Europa. In futuro – osserva il direttore artistico Pizzo – avremo collaborazioni con grandi teatri del continente. Sta migliorando la nostra considerazione all’estero, ad esempio le scenografie stampate in 3D ci permettono di esportarle in Australia. Il Rigoletto di Turturro avrà il classico inquadramento settecentesco, ma con rimandi alla Grande Mela. A settembre 2018 la danzatrice Carolyn Carson eseguirà uno spettacolo che si integrerà con un video di Bill Viola, e il direttore-compositore Tan Dun sarà protagonista con Giovanni Sollima di un concerto per orchestra e cellulari con la partecipazione della Massimo Kids Orchestra».
Torneranno sul palco nomi noti ed apprezzati dal grande pubblico come il maestro Zubin Mehta e la soprano Desirée Rancatore, continuerà la collaborazione con il Brass Group e si insiste sulle produzioni in house, specie nel balletto. «Avremo – continua Giambrone – tre spettacoli di danza più uno in estate. Proseguendo sulla scia di quest’anno con l’esecuzione di Giselle, nel 2018 insceneremo il Don Chisciotte. Il nostro è un corpo di ballo piccolo ma tenace. Questa è una scelta di politica aziendale, strategica, in controtendenza con molti teatri italiani che il corpo di ballo lo chiudono. Il teatro è in salute: i conti sono in ordine, il cartellone è ricco e vario, i lavoratori credono nella scommessa fatta sul Teatro. L’anno scorso abbiamo avuto un +10 per cento di abbonati e dal 2014 abbiamo duemila nuovi possessori di tessere stagionali. Contiamo di far bene anche quest’anno e dico alla gente che abbonarsi conviene e permette di venire a scoprire qualcosa di nuovo».
La campagna abbonamenti partirà venerdì 15 settembre con i rinnovi, mentre le nuove tessere saranno acquistabili dal 24 ottobre. Sconti dal 50 al 60 per cento per gli under 35 e possibilità di rateizzare la spesa e di abbonarsi tramite il call center e il sito internet del Teatro.
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