Nubi all’orizzonte per il Teatro Massimo. Il ministro dei Beni Culturali, Alberto Bonisoli, secondo l’Ansa, avrebbe inviato una lettera al sindaco di Palermo Leoluca Orlando, che è presidente della fondazione lirica Teatro Massimo, nella quale solleva una ragione di opportunità sulla riconferma nella sua carica del sovrintendente uscente di Francesco Giambrone, decisa all’unanimità dal Consiglio d’indirizzo della fondazione.
«Mi risulta – spiega il ministro – che Francesco Giambrone sia fratello di Fabio Giambrone, da alcuni mesi vicesindaco del Comune di Palermo». Al ministro spetta la nomina del sovrintendente, indicato dal Consiglio d’indirizzo, ed è a questo organismo (composto da cinque membri, oltre al sindaco) che il ministro chiede se abbia tenuto conto dell’effetto che «la stretta parentela tra vicesindaco e sovrintendente potrebbe avere su chi partecipa alla vita del teatro» e domanda se in questo modo non si rischia di «dare un segnale sbagliato alla città».
Il Consiglio d’indirizzo del Teatro Massimo, che era scaduto lo scorso 26 giugno, è stato recentemente rinnovato con la nomina da parte del Mibac di Luciano Fiorino, Daniele Ficola (per quest’ultimo una riconferma), Castrenze Guzzetta (nominato dalla Regione siciliana), Federico Ferina (nominato dal Comune di Palermo), vicepresidente. I tre nuovi consiglieri hanno sostituito Anna Sica, Leonardo Di Franco ed Enrico Maccarrone. Il Consiglio è presieduto per statuto dal sindaco di Palermo.
Non si è fatta attendere la risposta del primo cittadino: «Appare quantomeno inusuale che il Ministro della Cultura, non avendo argomenti formali e giuridici di alcun tipo e aspettando la vigilia di ferragosto, nonché la scadenza del periodo di proroga del Sovrintendente Francesco Giambrone, adduca argomenti del tutto incongrui e pretestuosi per ulteriormente rinviare la conferma dello stesso. Non vorrei che si trattasse di un goffo, ma comunque gravissimo tentativo di interrompere un percorso virtuoso unanimemente riconosciuto». E poi contrattacca: «Non è mai successo nella storia del nostro Paese che il Ministero non confermi le scelte del CdI, peraltro in questo caso adottate all’unanimità; certamente ciò non può accadere in assenza di qualsivoglia motivazione formale e sostanziale. Mentre torno ad invitare il Ministero a porre in essere con la dovuta urgenza un atto legittimo e doveroso, informo di aver convocato per domani 14 agosto il CdI, avendo avuto la personale conferma di presenza di tutti i componenti e dell’organo di controllo. Sono certo che il CdI dimostrerà di essere assolutamente rispettoso della legalità ed immune da condizionamenti e pressioni da parte di chicchessia».
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