Vanno avanti le indagini della procura nel
Comune di Aci Catena. Il personale della Direzione investigativa antimafia è tornato ieri dentro al palazzo di città, facendo visita, tra gli altri, all’ufficio Protocollo. Dopo che nei giorni scorsi a ricevere un’ispezione era stata la Ragioneria. Gli inquirenti sarebbero intenzionati ad ascoltare Teresa La Rosa, la consigliera comunale intercettata mentre parlava con l’ex sindaco Ascenzio Maesano. Il fu primo cittadino è stato arrestato il 10 ottobre insieme al consigliere Orazio Barbagallo e all’imprenditore dell’Halley consulting Giovanni Cerami, per un presunto giro di tangenti che avrebbe riguardato il mantenimento da parte della società della gestione dei sistemi informatici comunali.
La Rosa, circa un mese prima del fermo, avrebbe preannunciato a Maesano l’imminente arresto. Notizia questa che la consigliera avrebbe appreso da tale
Agata, che i magistrati indicano in Agata Maiorca, fino a pochi mesi fa assessora ai Servizi sociali ad Aci Catena. Maiorca, tuttavia, ha smentito tale ricostruzione, sottolineando che da tempo i rapporti con l’ex primo cittadino si erano deteriorati. La donna si recherà in procura questo pomeriggio per essere ascoltata dai magistrati.
Contattata da MeridioNews, la consigliera Teresa La Rosa smentisce di aver ricevuto alcun invito a presentarsi davanti agli inquirenti: «Nessuno mi ha contattato e comunque non rilascio dichiarazioni», risponde La Rosa. Tuttavia, voci non confermate proveniente da ambienti investigativi vorrebbero fissato per oggi il colloquio della consigliera con gli inquirenti. La Rosa, che proprio oggi festeggia il compleanno, non risulta indagata e dovrebbe essere ascoltata per fornire sommarie dichiarazioni come persona informata sui fatti.
L’inchiesta che ha scosso il Comune catenoto partirebbe da un’indagine riguardante il settore rifiuti e potrebbe presto allargarsi, coinvolgendo altre persone. Mentre per quanto concerne i rapporti tra amministrazione comunale e Halley consulting, la procura etnea starebbe vagliando la posizione di un altro soggetto, citato da Cerami e Maesano durante gli interrogatori, che avrebbe avuto il ruolo di intermediario nel pagamento della mazzetta. Tangenti che, come scoperto da MeridioNews, potrebbero essere state più di una. I due politici, al momento, si trovano ai domiciliari. Barbagallo ad Aci Catena, mentre Maesano ha fissato la sua residenza obbligata a Riposto. Cerami, invece, è stato scarcerato dal tribunale del Riesame che ha accolto la richiesta della difesa.
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