Tancredi (M5S) “L’imposizione delle nomine all’Irsap alimenta la disaffezione dei cittadini verso la politica”

Sergio Tancredi, esponente del M5S polemizza con il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, e con Marco Forzese

Il Parlamento siciliano stampella del Governo di Rosario Crocetta? Non si placano le polemiche dopo la brutta storia delle nomine all’Irsap passate con il voto negativo (maggioranza bulgara) della Commissione Affari istituzionali dell’Ars (9 deputati su 10 hanno votato “no”, si è astenuto il presidente della stessa Commissione, Marco Forzese).

Si teme un’involuzione del ruolo dell’Assemblea regionale siciliana, ratificata dal fatto che Crocetta & C. se ne siano infischiati di un ordine del giorno di fine luglio che, con voto unanime della deputazione presente a Sala d’Ercole, ha ‘bocciato’ i nominativi proposti dal Governo per l’Irsap, l’Istituto regionale per le attività produttive che ha preso il posto dei vecchi Consorzi Asi. Messaggio chiaro e inequivocabile teso a sottolineare il “passaggio politico a vuoto” sulle predette nomine, spinte ovviamente da quell’associazione imprenditoriale che si chiama Confindustria Sicilia che del potere politico espresso dall’Esecutivo regionale sembrerebbe detenere il “pacchetto di maggioranza”.

Abbiamo raccolto “a mente fresca” le impressioni di Sergio Tancredi, parlamentare di Sala d’Ercole del Movimento 5 Stelle e componente della Commissione Affari istituzionali. Tancredi è stato presente a tutte le sedute susseguitesi fino a quella, in stile pirandelliano, di due giorni fa (26 agosto).

“Si è venuto a creare un sistema che impedisce ai componenti della Commissione di fare il proprio lavoro – ci dice Tancredi -. Le norme del Regolamento assembleare non garantiscono ai rappresentanti del popolo di poter operare correttamente per esprimere il proprio contributo nell’esercizio della funzione istituzionale”.

È molto critico il parlamentare trapanese dei grillini per via della fondata preoccupazione che fatti come quello delle nomine Irsap degenerino nella disaffezione dei cittadini alle istituzioni mal funzionanti. “Se in Commissione Affari istituzionali passano nomine senza il voto favorevole dei partiti – precisa Tancredi – facciamo male al cittadino, perché il segnale che emerge è negativo. Se la rappresentanza politica non può esprimere e decidere, ma sottostare ad una rigida regola assembleare a cosa serve il ruolo elettivo?”.

Diversi dubbi che nei giorni scorsi hanno riempito le pagine del nostro giornale su questa eclatante vicenda che getta ulteriore cenere sull’operato di un Esecutivo che sembra sempre più sbordato verso il potere forte e molto meno orientato verso Palazzo Reale o dei Normanni, sede del Parlamento dell’Isola. Al punto che lo stesso M5S ha criticato, proprio ieri, il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, che in questa vicenda sembrerebbe avere mostrato una certa debolezza nei confronti del presidente Crocetta e del suo Governo.

Sulla richiesta rivolta dal presidente dell’Ars al governatore Crocetta di sospendere le nomine all’Irsap è polemico l’esponente del movimento. “Ritengo sacrosanta la richiesta del presidente Ardizzone, anche se appare tardiva – riferisce Tancredi – dato che un suo autorevole intervento, forse, nei giorni immediatamente successivi all’approvazione all’unanimità dell’ordine del giorno di fine luglio probabilmente avrebbe indirizzato questa vicenda su un binario politico corretto”.

A questo punto viene da chiedersi: che peso ha lo strumento dell’ordine del giorno votato all’unanimità dal Parlamento siciliano se poi il destinatario se ne infischia?

Intanto per dare una risposta concreta i grillini hanno agito depositando una proposta. “Il M5S ha già presentato una proposta di modifica del Regolamento relativo al funzionamento delle Commissioni parlamentari permanenti – ci ricorda Tancredi – volta a passare dal 75 per cento del quorum previsto (maggioranza qualificata) per porre il veto sulle nomine proposte dal Governo regionale, al 50 per cento dei componenti”.

Il che significa passare dagli attuali 10 su 15 agli 8 su 15: fatto, questo, aggiungiamo, che, se applicato due giorni fa avrebbe dato maggiore forza politica al voto della Prima Commissione legislativa dell’Ars.

Tancredi non risparmia critiche al presidente della Commissione, Forzese, che, come già accennato, si è astenuto. “E’ davvero paradossale che in tutto l’iter che ha portato alla votazione di due giorni fa – sottolinea Tancredi – sia emersa una posizione fortemente critica da parte di Forzese su tutta la vicenda delle nomine. Per poi astenersi al momento del voto, vanificando di fatto il senso della seduta da lui stesso convocata nell’ultimo giorno utile”.

Quello che emerge dal tono polemico del rappresentante grillino è il dubbio che qualcosa o qualcuno possa aver fatto cambiare atteggiamento al presidente della Commissione Affari istituzionali proprio il giorno della votazione, perché la sua astensione ha fatto decadere il quorum necessario come maggioranza qualificata, vanificando la volontà unanime, emersa a Sala d’Ercole un mese prima, palesemente contraria a queste nomine che assumono sempre più il gusto in salsa confindustriale.

Va in ogni caso aggiunto che il messaggio politico lanciato dall’Ars al Governo rimane intatto: oltre al già citato ordine del giorno, 9 deputati su 10, in Prima Commissione, hanno detto “no” alle nomine all’Irsap. Di fatto, il Governo Crocetta sta procedendo, all’Irsap, con nomine sulle quali il Parlamento siciliano ha detto “no”.

 

 

Giuseppe Messina

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