Tagli alla casta, sospesa raccolta firme Il comitato: «Ricominciamo ad ottobre»

È stata sospesa la raccolta firme per il referendum indetto dal Comitato del Sole al fine di abrogare parzialmente la legge numero 1261 del 31 maggio 1965 che definisce le indennità spettanti ai membri del Parlamento. La decisione è stata presa «a seguito del conteggio delle firme raccolte finora, circa 250mila e in considerazione dell’esiguo tempo rimasto per il raggiungimento del minimo di 500mila firme necessarie per attuare la richiesta di referendum», si legge sul comunicato ufficiale. Nessuna voglia di fermarsi però ed è stato già deciso di ricominciare tutto ad ottobre.

Non si tratta della sola abolizione della diaria di 3500 euro al mese come chiede il partito Unione popolare nel suo referendum in corso fino al 28 luglio, il comitato cittadino chiede qualcosa di più. «Non ci fermiamo a questo – afferma Lisa Lizz del Comitato – puntiamo al risparmio di 12mila euro mensili per ogni parlamentare». Se infatti l’articolo da abrogare per il partito politico è solo il numero due riguardante la diaria, secondo i cittadini del Comitato del sole ci sarebbero molte più voci da abrogare. Il rimborso di spese di segreteria e di rappresentanza previsto dall’articolo uno; i cumuli d’indennità per partecipazione a commissioni giudicatrici di concorso, missioni, commissioni di studio e commissioni d’inchiesta previsti dall’articolo tre; gli aumenti periodici di stipendio, l’avanzamento di carriera, i trattamenti di quiescenza e di previdenza, l’assistenza sanitaria e l’assicurazione previdenziale nel periodo di aspettativa previsti dall’articolo quattro; nonché l’esenzione da tasse per l’indennità mensile e il suo status di non sequestrabile o pignorabile dell’articolo cinque.

La campagna è partita circa un anno fa su Facebook dove il gruppo ha raggiunto oltre 110mila iscritti, ma la raccolta firme partita a maggio non ha raggiunto i risultati richiesti. Non tutti i comuni, ad esempio, hanno ricevuto i moduli per la raccolta – Catania tra questi – e i volontari si sono soprattutto organizzati con dei banchetti itineranti. Anche perché «l’italiano medio – come spiega Lisa Lizz – non si muove in prima persona e ha bisogno che l’informazione gli arrivi direttamente sotto casa». L’obiettivo comunque è solo rimandato. In autunno ricominceranno con la raccolta delle firme, ma l’attività organizzativa è già in corso. «Abbiamo creato dei sottogruppi regionali e provinciali individuando anche dei referenti per una rete più capillare e chiunque voglia aiutarci è più che benvenuto. Ad ottobre saremo ancora più agguerriti».

desireemiranda

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