L’ormai famosa mummia di Catania, dopo essere stata immortalata più volte negli scorsi giorni nelle zone del centro storico e avere fatto il giro dei social, si prepara alla sua prossima apparizione. Che avverrà questa sera al teatro Coppola, in occasione dei festeggiamenti per il quinto anno di occupazione della struttura.
Il cadavere imbalsamato, che è rimasto in silenzio in tutti questi giorni, ha passeggiato per le vie di Catania suscitando stupore, ironia e molta curiosità: da un giro per i corridoi dell’ex Monastero dei Benedettini all’attesa dell’autobus in via Etnea, attraversando la fiera e passando da via Crociferi, davanti a quella che diverrà il prossimo anno una succursale del museo egizio di Torino e che è stata al centro di numerose polemiche. Ed è stato proprio al museo piemontese che molti hanno pensato, ipotizzando potesse trattarsi di una trovata pubblicitaria per promuovere l’apertura del plesso.
Ma a dissipare i dubbi ci ha pensato lo staff del teatro Coppola, che proprio qualche ora fa ha diffuso un video satirico su YouTube intitolato Enz’o Faraone, svelando dunque chi si cela dietro questa iniziativa ,e che ha raccontato a MeridioNews l’idea alla base delle apparizioni: «Lo scopo dei giullari, quali noi siamo, è ridere. Preferibilmente del potere» spiega Cesare Basile, portavoce del teatro. Che smentisce categoricamente l’ipotesi di un collegamento con il museo: «Chiaramente è impensabile che il Coppola possa inventarsi una campagna pubblicitaria per il Comune di Catania, però è un’idea divertente, rientra nello spirito della beffa. E non è nemmeno una polemica mirata nei confronti del museo, sarebbe superficiale imbastire così una protesta contro la sua apertura. Abbiamo voluto semmai voluto mettere in ridicolo la spettacolarizzazione di certi eventi, che secondo noi rivelano una certa povertà nella gestione politica della città che si maschera dietro grandi avvenimenti, notizie bomba e iniziative faraoniche».
Le piramidi di Giza sostituite da tre arancini e una fascia tricolore al petto di una mummia rinvenuta nel 1986, durante i primi scavi per la metropolitana di Catania: tutti i riferimenti nel video Enz’ o Faraone non lasciano spazio a dubbi o ambiguità interpretative, alludendo a Enzo Bianco e all’amministrazione comunale del capoluogo etneo: «Pensiamo che uno dei compiti dell’arte sia quello di sbeffeggiare il potere, come ci ha insegnato la tradizione giullaresca. Lo sberleffo è un’arma e noi abbiamo voluto usarla proprio nel giorno del nostro compleanno. Abbiamo voluto regalare all’amministrazione comunale la nostra presa in giro».
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