C’è una lettera del ministro per lo Sviluppo economico Carlo Calenda che consiglia all’assessorato regionale per le Attività produttive di rinviare l’assemblea camerale del 28 febbraio e attendere il giudizio di merito del Tar sull’operato del commissario Alfio Pagliaro. Ma l’udienza al tribunale amministrativo si terrà non prima del 25 maggio. Un consiglio pesante. Lo conferma a MeridioNews l’assessora Mariella Lo Bello, che aggiunge: «A oggi l’assemblea rimane convocata per il 28 febbraio, ma siccome il ministro segnala questa opportunità, mi pare corretto confrontarmi con lui». E ancora: «Se volessi spingermi un po’ più in là – dichiara Lo Bello – è pur sempre una richiesta di opportunità molto autorevole, non posso non tenerne conto. Mi sembra giusto avere un confronto con Calenda e poi, eventualmente, condividere questa indicazione». Lo Bello – in ogni caso intenzionata a chiudere in tempi brevi la fase commissariale – e Calenda dovrebbero incontrarsi a Roma nelle prossime ore per concertare una decisione definitiva.
La nota del ministero risale al 13 febbraio, lo stesso giorno in cui il governatore Rosario Crocetta e la stessa Lo Bello stopparono l’insediamento dell’assemblea, prevista per l’indomani, che avrebbe quasi sicuramente eletto al vertice della SuperCamera il leader di Confcommercio Sicilia Pietro Agen. Ma è successiva di qualche ora. Attendere il giudizio di merito del Tar è esattamente la posizione assunta da 21 sindaci e da numerosi parlamentari del Siracusano un paio di settimane fa. A questo punto, l’assemblea del 28 appare fortemente a rischio. Potrebbe trattarsi dell’ennesimo colpo di cannone nella guerra tra Confindustria e Confcommercio sulla strada dell’accorpamento delle Camere di Catania, Siracusa e Ragusa.
In questo quadro, sta via via assumendo un ruolo importante la pressione politica esercitata nelle ultime settimane dagli amministratori aretusei. Con riferimento all’assegnazione dell’autorità portuale alla città di Catania e non a Siracusa. Indirettamente, la vice presidente della Regione conferma: «Le due vicende sono slegate – dice – ma di certo quel territorio ha manifestato a più riprese uno stato di malessere, e la politica non può non tenerne conto». Quanto all’indagine sulla nomine alla Sac rivelata lunedì da La Sicilia, la Lo Bello difende l’operato dei commissari. «Sono convinta che la magistratura valuterà la correttezza dei comportamenti dei soci – afferma – L’obiettivo era indicare a capo della società che gestisce l’aeroporto un’imprenditrice di riconosciuto valore come Ornella Laneri. Ricordo che la verifica dei requisiti non è compito dei soci, ma del collegio sindacale». Un argomento difensivo che è stato usato anche dal sindaco di Catania Enzo Bianco.
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