Subsonica on tour. Energiche sinergie terrestri

Ore 18.30: arrivo al palazzetto e vedo, sorpresa, poca gente che attende fuori al freddo. Nel frattempo si sente il sound-check che ci intrattiene piacevolmente sotto la pioggia battente, lampi e tuoni. E’ tutto blindato. Dentro non possiamo ancora entrare.

 

Ore 19.30: aprono i cancelli, si entra, pronti per assistere ad uno dei concerti più attesi del momento. I Subsonica sono sbarcati anche in Sicilia con il loro ‘Terrestre tour’ al Palatupparello di Acireale. La loro terzultima data prima di concludere il tour e prima dell’attesissimo rientro nella loro città il 15 ottobre al Mazda Palace. Riesco a raggiungere la prima fila, pronta per la cronaca da sotto il palco. La visuale è ottima. Nel giro di meno di due ore il palazzetto si trasforma in una bolgia infernale di gente in cerca di un posto tra le prime file, sotto il palco. Qualcuno preferisce andare su e godersi lo spettacolo dall’alto, sulle gradinate. Tutti ansiosi in attesa della loro entrata in scena.

 

Ore 22: con mezz’ora di ritardo (le star si fanno attendere sempre!) tra le urla delle fan accanite e di alcuni tipi che gridano “Fuori! Fuori!”, eccoli arrivare. Prima delle sagome dietro dei pannelli colorati di un viola acceso poi improvvisamente tra il buio e le sfumature violacee si materializza la band torinese capitanata dal cantante Samuel. Inizia il delirio. Nessuno immagina che tutto ciò può durare per circa due ore e mezza, fino alle 00:30. Forse neanche loro si aspettavano un’accoglienza così (sarà retorica, ma probabilmente per loro ogni concerto riserva delle emozioni uniche e diverse tra loro).

 

Ammirevole scenografia all’avanguardia, ma è normale visto che un gruppo come loro con la tecnologia ci lavora: video proiettati su cinque pannelli sospesi in aria, luci e colori psichedelici. Flash di immagini scorrono velocemente e a volte si fa fatica quasi a seguirle, poi se ci mettiamo pure centinaia di scatenati furiosi che incominciano a ‘pogare’ avvolti da un’atmosfera adrenalinica ed esplosiva è il massimo. Difficilmente si riusciva a stare fermi! Un sound piacevolmente assordante, inevitabili i cori dei fans che parola per parola scandivano i testi enigmatici ed ermetici insieme a Samuel&Co. Un coinvolgimento a 360 gradi. Un concerto pieno di energia pura, febbrile. Una miscela di sonorità a tratti melodiche e a tratti inquiete. Un ritmo frenetico, veloce come la vita di oggi perfettamente rappresentata dalle loro canzoni.

 

E così si susseguono velocemente “Corpo a corpo”, “Incantevole”, “Ratto”, “Abitudine”, “Gasoline”, solo per citarne alcune delle quattordici canzoni dall’ultimo album. “Colpo di pistola”, “Tutti i miei sbagli”, “Strade”, “Discolabirinto”, “Il cielo su Torino”, “Aurora sogna” ripresi dall’album del 1999 Microchip emozionale ed inoltre “Nuvole rapide” e “Sole silenzioso” tratti da Amorematico.

 

La loro creatività si concentra su un sound alternativo sempre in evoluzione, un genere sperimentale diverso da gran parte della musica che circola in Italia. Forse unico e solo nel suo genere. Un misto di sonorità ibride – rock, elettronica, e anche un tocco di reggae – arricchite da un’ottima vocalità (grazie a Samuel, ugola d’oro del gruppo) e da tematiche moderne, attuali che guardano ai nostri tempi, alla nostra società, al caos deformante delle città in cui viviamo o in cui, sarebbe meglio dire proviamo a vivere, a tutto ciò che ci circonda, ci confonde e da cui siamo negativamente inghiottiti.

 

E’ questo che riesce a catturare l’attenzione dei giovani, la nostra attenzione. E ieri sera il pubblico non chiedeva altro.

 

Subsonica Gallery

 

Valeria Arlotta

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