Students Lab, studenti-imprenditori etnei in gara Le migliori mini-aziende verso la sfida regionale

Locale, regionale, nazionale e internazionale. Sono i quattro livelli delle competizioni immaginate dall’associazione Studentslab, che porta il mondo del lavoro direttamente nelle scuole. Corsi preparatori in aula, laboratori composti da professionisti, aziende e studenti, e un obiettivo: dare ai ragazzi la possibilità di confrontarsi, a scopo didattico, con il mondo dell’impresa. Meglio se da fare in prima persona. Così negli scorsi giorni al centro commerciale Porte di Catania di via Gelso bianco le squadre formate nelle scuole superiori etnee si sono affrontate per guadagnarsi un posto alla competizione regionale. Almeno per tre diversi settori professionali: business, comunicazione, tecnologia

Per quanto riguarda le mini-aziende dell’area Biz a farla da padrone erano entusiasmo, cura dei dettagli e, soprattutto, diverse idee brillanti. C’è chi si preparava a questo momento da mesi e chi ha improvvisato, ma tutti ci credevano parecchio. Alla fine a vincere come miglior impresa sono stati i ragazzi e le ragazze di Ses – Simply elettronic solution che hanno ideato e progettato un innovativo portapillole diviso in scomparti è dotato di timer per ricordare al paziente i diversi orari in cui ingerire le cure. Ma non solo. All’orario stabilito, una lucina indicherà il vano esatto in cui si trova la medicina da prendere in quel momento. Un dettaglio che a oggi sembra non esistere in oggetti simili. «L’idea ci è venuta dopo un corso con dei malati di Alzheimer», racconta una studentessa del team. E una farmacia catanese, sponsor del progetto, ha già ordinato ai giovani manager della Ses un primo stock di portapillole da vendere.

A salire sul podio insieme a loro come miglior business idea i giovani di Capulus spa, ideatori di un innovativo vassoio con tazzine magnetiche, a prova di rovesciamenti e camerieri alle prime armi. Il tutto con base in legno, personalizzabile e con un design curato. Vincitori anche le ragazze e i ragazzi di Eureka spa, miglior team, che hanno fatto uso di una stampante 3d per far toccare il prototipo della loro idea, semplice ma efficace: un piccolo spazzolino con un corpo morbido, al cui interno si trova il dentifricio che, con una semplice pressione, andrà da solo a spargersi sulle setole. Con la particolarità di essere ricaricabile e avere quindi un minore impatto ambientale.

Subito dopo è stata la volta delle mini-aziende area Com. Il titolo di miglior impresa è andato ai giovani di Alpha Green spa che hanno lavorato a un video per spiegare la filosofia che sta dietro al progetto del loro cliente: l’eco villaggio Etna bio valley. E incentivare così la raccolta fondi per l’acquisto del terreno. La nostra testata è poi particolarmente orgogliosa della World communication spa, vincitrice della migliore strategia di marketing, e della Trustart spa, miglior team. Entrambe classi dell’istituto superiore Vaccarini di Catania, le due mini-imprese hanno lavorato per lo stesso committente: MeridioNews. Realizzando due video che puntano a sensibilizzare i giovani sull’importanza di informarsi e a favorire le segnalazioni dei lettori riguardo alle piccole e grandi inciviltà quotidiane.

Il giorno dopo è toccato alle mini-imprese dell’area Tech. Tantissime e quasi tutte legate da un denominatore comune: l’uso dell’energia pulita dei pannelli solari e la necessità di avere sempre a portata di mano un modo per ricaricare il proprio smartphone. In alcuni casi con qualcosa in più: è il caso del gruppo vincitore per la migliore idea d’impresa, quello composto dai ragazzi di Elnext spa. Sono stati loro a immaginare – con tanto di video pubblicitario in stop motion – un caricatore che mette in condivisione la carica dello smartphone. «In pratica – spiegano – tu hai il 75 per cento e io il 25 per cento di batteria? Colleghiamo gli smartphone e arriviamo entrambi al 50 per cento. Se siamo amici, possiamo dividere un po’ di carica, giusto?». 

Del tutto diversa, invece, la proposta di chi ha vinto come migliore idea: Wip spa, sigla che sta per Work in progress. Come, del resto, il prodotto inventato: un astuccio da scrivania con un tablet touch integrato. Configurato perché non possa connettersi sui social network – «Non è bello stare su Facebook mentre si è in aula», sorridono – ma perché possa essere usato come calcolatrice o bloc notes per prendere appunti. A occuparsi della programmazione del sistema operativo? Ovviamente gli studenti. E hanno fatto tutto da sé anche i giovanissimi che si sono aggiudicati la targa come migliore team: la Hololux corporation che ha immaginato un nuovo modo di fare pubblicità, sfruttando gli ologrammi. Un sistema di riflessi facile da installare e realizzare, che possa essere usato per la diffusione di messaggi sponsorizzati e personalizzabili. Talmente tanto che alla componente della giuria che chiede un personaggio di Star Wars loro rispondono in pochi minuti, sostituendo uno Spiderman di prova con un elegantissimo maestro Yoda.

Michela Costa

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