Avete mai sentito parlare dei fantasmi che volteggiano per i corridoi del Monastero dei Benedettini? A quanto pare catturano gli ignari studenti nello stesso istante in cui posano i libri sui tavoli delle zone studio, e… puff! Gli studenti scompaiono nel nulla per una o due ore, catturati in chissà quale dimensione parallela, per poi far ritorno nel punto in cui sono stati prelevati. Anche noi pensavamo si trattasse solo dellennesima leggenda metropolitana messa in giro da qualche buontempone in vena di scherzi. E invece due settimane fa abbiamo iniziato ad avere qualche sospetto che così non fosse.
Tutto è iniziato quando ci siamo recati nella zona studio a ponte situata allinterno del Monastero. Era un martedì pomeriggio e, dovendo attendere due ore prima della lezione successiva, abbiamo pensato di utilizzare il tempo a disposizione ed iniziare a studiare per il prossimo martirio ehm, esame. Dopo avere peregrinato per 15 minuti, siamo riusciti a trovare un posticino ad un tavolo già occupato da altri tre confratelli. Studiando per più di unora, non ci siamo accorti che due di questi del tavolo quadrato erano spariti nel nulla già da un po. Forse la natura li aveva richiamati verso il trono bianco o forse stavano giocando a Lascia il posto a me con qualche studente errante in cerca di un luogo dove contemplare i libri. Mistero. Appena terminato il nostro turno al tavolo, ci siamo resi conto che altri studenti erano scomparsi. E’ stato allora che abbiamo iniziato a sospettare che la leggenda degli studenti fantasma fosse vera, anche perché i libri e gli zaini degli sfortunati erano rimasti al loro posto. Dei proprietari, però, nessuna traccia.
Abbiamo raccolto le nostre cose, ci siamo alzati e abbiamo lasciato il posto ad un altro pellegrino che aveva trascorso unora su di una scomoda panchina di legno a zero stelle. Avevamo appena sceso le scale quando, giunti al giardino, ci siamo accorti che tutti gli studenti spariti non erano stati rapiti dai fantasmi, ma erano intenti in dissertazioni squisitamente calcistiche o modaiole con altri loro simili. Ovvero, furbescamente avevano occupato diversi posti nelle zone studio lasciandovi borse, libri o quaderni per evitare che qualche emigrante potesse prender possesso del posto scovato con tanta fatica, per poi dileguarsi in direzione del giardino o del bar. Insomma, nonostante i continui periodi di magra in fatto di luoghi dove poter studiare, molti iscritti fanno orecchie da mercante togliendo ad altri la possibilità di sfruttare i pochi posti disponibili.
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