«Proclameremo il lutto cittadino per Vincenzo Franchina, nostro concittadino che conoscevamo molto bene. È il minimo che potessimo fare per una persona e una famiglia così per bene». A dirlo Antonino Musca il sindaco di Sinagra in provincia di Messina, Comune di cui era originario l’operaio morto nella strage di Bargi, causata ieri dall’esplosione di una centrale idroelettrica che si trova sul lago di Suviana, in territorio di Castel di Casio, in provincia di Bologna. Una struttura che si sviluppa per settanta metri sottoterra in cui, oltre a quella di Franchina, è stata accertata la morte di altre due persone: Mario Pisani, 73 anni, titolare della Engineering automation srl, e il 45enne Pavel Petronel Tanase.
«Vincenzo – aggiunge il primo cittadino di Sinagra – è l’ennesima vittima sul lavoro, una cosa inconcepibile ancora oggi. Si tratta di un’emergenza nazionale per la quale auspichiamo presto un intervento deciso da parte delle istituzioni. Da quando si è saputa la notizia tutto il paese è caduto nello sconforto che era ben visibile nei volti di tutti. Nelle piccole comunità ci si conosce tutti e si crea un clima familiare quindi c’è anche maggiore attaccamento anche tra i conoscenti».
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