Strade provinciali, in centinaia a manifestare a Corleone «Basta con questo isolamento storico dovuto alla mafia»

Buche, dossi, pietre lungo l’asfalto, quando l’asfalto c’è ancora. Sono pietose le condizioni in cui si trova la Sp4, la strada provinciale che collega Corleone a San Cipirello, che rendono impossibile la viabilità tra i due Comuni. Ma il dramma è che questo non è nemmeno un caso isolato. Perché anche la Sp2 di Partinico non è messa meglio. Tanto che i cittadini del comprensorio hanno deciso di fare fronte comune, riunendosi nel comitato spontaneo Vogliamo la strada Corleone/Partinico, non solo per accendere i riflettori su una situazione ormai insostenibile, ma anche per fare pressione sulla macchina amministrativa e burocratica affinché sblocchi la situazione. Ecco perché circa 400 persone, tra cittadini e sindaci dei territori vicini – da Chiusa Sclafani a Prizzi, Corleone e Roccamena – oggi si sono riuniti a piazza Garibaldi a Corleone per fare sentire la propria voce. «Se piove su quelle strade si rischia la vita», osserva senza troppi giri di parole Pippo Cardella, uno dei promotori del comitato cittadino.

«Il problema però non sono i soldi – spiega -, esiste già un finanziamento di 5milioni di euro che risale al 2015. La chiusura della Sp4 risale al 2013 per via di un tratto di pochissimi km, su circa una quarantina per entrambe le strade, una chiusura dovuta a una frana. Il resto della carreggiata non è certo meglio, è un po’ una trazzera, ma percorre tutto l’entroterra, collega due ospedali fondamentali per la zona sia del Corleonese ma anche di Carini e Partinico». Una situazione critica, insomma, che per troppo tempo ha fatto sentire impotenti i cittadini del comprensorio, oltre che lasciati ai margini. Da qui l’idea di un comitato per far tornare a parlare della viabilità in queste zone. «La manifestazione di oggi non è stata politica, abbiamo evitato che ci fossero politici di riferimento, è stata solo di cittadini e istituzioni locali – torna a dire Cardella -, volevamo dare un segnale, scalfire il muro di gomma dell’ex provincia di Orlando. Nelle nostre zone non si parla ormai d’altro, è fondamentale, perché viabilità significa non solo turismo e produzione (per ora ci sono aziende totalmente isolate), ma prima di tutto un diritto». Che da anni, però, viene negato a chiunque viva in quelle zone o debba anche solo transitarci.

«Vogliamo uscire da un isolamento che è storico e le cui ragioni affondano nella mafia. Questo isolamento è la negazione di un diritto – insiste Cardella -. Noi corleonesi abbiamo combattuto tanto, ora sono lo Stato e l’ex provincia che devono fare la loro parte. I sindaci ci hanno chiesto aiuto, senza di noi non fanno nulla, i nostri sindaci vanno a turno all’ex provincia praticamente ogni giorno, ma la vicenda non si risolve per un problema di fondo di competenze: oltre a dover ancora appaltare i lavori, ci sono due grosse frane che sono di competenza della Regione. L’ingegnere dell’ex provincia non appalta nulla se prima la Regione non fa il progetto a monte delle frane e per la raccolta delle acque. Per un problema di competenza si stanno perdendo pure questi 5milioni di euro. Ma alla Regione ci sono anche più di 20milioni destinati per le strade provinciali che non si spendono perché non c’è nessuna progettazione. Incredibile, è veramente un paradosso». La manifestazione, intanto, ha riscosso un notevole successo, trascinando a Corleone circa 400 persone. Che hanno tutte a gran voce chiesto un tavolo tecnico urgente per discutere concretamente della viabilità per trovare al più presto delle soluzioni per intervenire.

«Abbiamo spedito tutte le e-mail necessarie – continua Cardella -, speriamo di riuscire a incontrare presto il prefetto e l’assessore alle Infrastrutture. Al tavolo tecnico vorremmo si sedessero tutti, dagli esponenti dell’ex provincia ai sindaci e ai cittadini del comitato». I progetti di ristrutturazione delle due provinciali aspettano da decenni. Per la Sp2 è pronto un finanziamento da due milioni e i lavori sono attesi dal prossimo aprile. Mentre per la Sp4 ci sarebbero in ballo 9milioni, ma occorre prima intervenire sulle frane e attendere, poi, alcuni pareri tecnici. «Il cronoprogramma per avviare i lavori è già stato fatto – spiega anche il sindaco di Corleone Nicolò Nicolosi -. La scorsa settimana ho scritto al dirigente regionale del dipartimento tecnico della Regione Salvatore Lizzio, al commissario per il dissesto idrogeologico Maurizio Croce e al dirigente per la Viabilità, mobilità e trasporti della Città metropolitana di Palermo Salvatore Pampalone. Ho chiesto di concordare un percorso per il quale ad occuparsi della progettazione e della realizzazione di tali opere possa essere il dipartimento tecnico dell’assessorato Infrastrutture della Regione. L’onere economico dovrebbe essere a carico dell’ufficio per il dissesto idrogeologico».

 «I lavori sulle frane sono fondamentali per la messa in sicurezza della Sp4 – aggiunge infine -. Ufficialmente la strada è chiusa al traffico veicolare, ma viene comunque attraversata da coloro che hanno necessità di raggiungere ad esempio l’ospedale di Partinico, l’aeroporto Falcone-Borsellino, l’autostrada Palermo-Mazara del Vallo e lo scorrimento veloce Palermo-Sciacca. La Sp4 ha una valenza strategica per tutto il territorio. L’intervento è quindi indispensabile».

Silvia Buffa

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